09 Settembre 2025
Israel Katz, fonte: imagoeconomica
Israele ha accettato ufficialmente la proposta di accordo avanzata dal Presidente Usa Donald Trump sulla fine della guerra contro Hamas e del genocidio in corso nella Striscia di Gaza. È quanto ha dichiarato questa mattina, intorno alle 10, il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar che ha aggiunto, parlando col primo ministro croato Andrej Plenkovi a Zagabria, come la proposta di Trump sia "in conformità con i principi stabiliti dal gabinetto di sicurezza".
"Israele desidera porre fine alla guerra a Gaza sulla base della proposta del presidente Trump e in conformità ai principi stabiliti dal gabinetto di sicurezza": parole ufficiali del Ministro degli Esteri Gideon Sa'ar che oggi, 9 settembre, ha detto di aver accettato lo schema che la Casa Bianca aveva presentato la scorsa settimana per la cessazione della guerra e il rilascio di tutti gli ostaggi. Se da un lato però la diplomazia millanta lo stop del genocidio, dall'altro la strage a Gaza avanza: dall'alba di oggi infatti, in tutta la Striscia, almeno 21 sono le persone morte sotto il fuoco delle Idf. E altri 6 palestinesi sono morti, nelle ultime 24 ore, per la fame indotta da Israele, la cui politica genocida porta il numero totale dei morti per fame a 399 persone di cui 140 bambini. I numeri parlano chiaro, ma dai palazzi di Tel Aviv piovono promesse di pace: anche il Ministro della Difesa Israel Katz ha assicurato "Per noi la guerra finisce domani", ma a due condizioni, quelle favorevoli ad Israele: che cioè Hamas deponga le armi e rilasci tutti gli ostaggi. "Il disarmo di Hamas assicura un futuro migliore per gli abitanti di Gaza, per i palestinesi", ha concluso Katz definendo l'organizzazione "un problema per tutta la regione".
Intanto però Katz continua la linea dura: se Hamas non concluderà con queste condizioni, Gaza sarà rasa al suolo. "Un uragano senza precedenti ha colpito Gaza ieri [8 settembre, ndr]. Trenta edifici terroristici a più piani sono stati attaccati e distrutti e decine di altri obiettivi terroristici sono stati bombardati e demoliti, per ostacolare le infrastrutture di osservazione e terrorismo e spianare la strada alle forze di terra", ha scritto Katz su X accompagnando le parole ad un video che mostra il crollo della torre al-Ruya, nel quartiere Rimal di Gaza City. Parole confermate dalla richiesta di oggi, da parte delle Idf, ai civili palestinesi, di "evacuare immediatamente" prima di una massiccia offensiva.
Trump aveva lanciato una proposta di accordo poco tempo fa: rilascio di tutti gli ostaggi da parte palestinese, mentre da parte israeliana la liberazione di detenuti palestinesi e lo stop all'operazione militare di conquista di Gaza City. Una proposta che prevederebbe dunque il ritiro delle Idf dalla Striscia. Il ritiro però "completo, senza eccezioni, compreso dal perimetro (della Striscia), avverrà solo in base alla capacità del nuovo governo di Gaza di garantire la sicurezza". Punto su cui Israele si è detta molto "soddisfatta" perché non impone un ritiro incondizionato dalla Striscia. Viceversa, per Hamas la clausola è una "trappola" perché concederebbe ad Israele un diritto di veto sulla tempistica del ritiro e sulla configurazione del nuovo meccanismo di governo a Gaza nel post-guerra.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia