31 Agosto 2025
Kaja Kallas, fonte: imagoeconomica
Così parlò non lo Zarathustra di Nietzsche, ma la signora Kallas, euroinomane impenitente delle brume di Bruxelles: "bisogna usare Fondo della Pace Ue per acquistare armi Usa". Parole deliranti, che nemmeno alla fantasia distopica di Orwell sarebbero potute venire in mente. Anzitutto, non sfugga la contraddizione manicomiale: il fondo per la Pace prevede l'acquisto di armi. Un po' come se il piano per sconfiggere il diabete contemplasse l'acquisto e l'assunzione di zucchero. Davvero Orwell era un dilettante: gli architetti della globalizzazione turbocapitalistica sono riusciti a far passare il messaggio che la difesa è l'attacco, che la pace è la guerra, che la democrazia è la limitazione dei diritti e delle libertà. E soprattutto hanno trovato masse tecnonarcotizzate e teledipendenti disposti a bersele tutte. In secondo luogo, non passi inosservato che ancora una volta la UE si rivela sottomessa alla civiltà del dollaro, benché si vanti goffamente di essere una potenza sovrana e autonoma: le armi saranno acquistate da Washington, spiega l'austerica Kallas. Del resto, lo stesso Trump aveva detto senza perifrasi che gli USA avrebbero continuato a fornire armi a Kiev, facendo però in modo che le pagassero gli europei. Un capolavoro di subalternità della UE, non v'è dubbio. La situazione è tragica, senza però riuscire a essere seria. E alla domanda "quo vadis, Europa?" non vi è altra risposta, se non quella che indichi l'abisso verso cui il treno della UE sta correndo a tutta forza, guidato da sfasciacarrozze senza testa e senza cuore.
di Diego Fusaro
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