29 Agosto 2025
Mappa Ucraina divisa, fonte: Instagram, @BBC
Prende piede sempre di più la cosiddetta "soluzione coreana" per l'Ucraina. Anche da parte di diplomatici europei, infatti, è arrivata una valutazione positiva per l'ipotesi di istituire una zona cuscinetto demilitarizzata fra Kiev e Mosca, come anticipato da Il Giornale d'Italia.
L’ipotesi di una zona cuscinetto larga 40 chilometri lungo la linea del fronte in Ucraina è diventata oggetto di discussione tra i leader europei, alla ricerca disperata di un compromesso che metta fine a un conflitto ormai entrato nel quarto anno. La proposta, sulla base di fonti diplomatiche, conferma quanto anticipato da Il Giornale d’Italia: l’Europa si starebbe muovendo verso una “soluzione coreana”, ossia la divisione di fatto del Paese con un’area demilitarizzata monitorata da forze di peacekeeping.
Mosca ha già espresso apertura all’idea, che garantirebbe maggiore profondità strategica contro artiglieria e droni ucraini, mentre restano dubbi sulla posizione di Kiev, chiamata a valutare eventuali concessioni territoriali. L’amministrazione statunitense non risulta direttamente coinvolta nelle discussioni, segnale di una crescente volontà europea di trovare un’intesa autonoma con la Russia.
Secondo indiscrezioni, il contingente internazionale potrebbe variare da 4.000 a 60.000 soldati, con Francia e Regno Unito in prima linea nell’offerta di truppe e mezzi. Ma proprio questo alimenta i timori degli Stati dell’Est, in particolare la Polonia, che teme un indebolimento delle difese Nato lungo il suo confine. Altri, come Germania e Polonia stessa, hanno escluso l’invio diretto di forze, mentre l’Estonia ha espresso disponibilità.
La prospettiva di una partizione non è nuova nella storia europea: i diplomatici preferiscono paragonarla alla divisione della Germania durante la Guerra fredda. Una linea di demarcazione stabile che congela il conflitto senza risolverlo politicamente, ma garantendo a Mosca una zona di sicurezza permanente.
Da Washington giungono segnali di disimpegno: Donald Trump, tornato protagonista della politica americana, non ha alcuna intenzione di destinare soldati Usa in Ucraina, ribadendo piuttosto la necessità di un accordo pragmatico con Putin, ma pare essersi smentito: nella tarda serata di giovedì 28 agosto, infatti, ha venduto 825 milioni di armi a Kiev.
In questo quadro, l’Europa sembra orientarsi sempre più verso un compromesso che, pur non riconoscendo formalmente le conquiste russe, ne accetta la sostanza sul terreno. La “soluzione coreana” appare così, giorno dopo giorno, come lo scenario più realistico e favorevole alla Russia.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia