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Usa, altro italiano originario di Lodi detenuto ad Alligator Alcatraz, ieri il rientro in patria di Fernando Eduardo Artese

I funzionari del Consolato italiano a Miami hanno verificato le circostanze dell’arresto e si sono rivolti alla sede locale dell’Ofm del Dipartimento di Stato, ottenendo aggiornamenti sulle tempistiche del possibile rientro. Secondo la Farnesina, “la situazione potrebbe sbloccarsi a breve”

02 Agosto 2025

Usa, altro italiano originario di Lodi detenuto ad Alligator Alcatraz, ieri il rientro in patria di Fernando Eduardo Artese

Alligator Alcatraz Fonte: Spectrum

Un altro cittadino italiano, originario di Lodi, risulta detenuto nella cosiddetta Alligator Alcatraz, la struttura per i migranti irregolari tra le paludi della Florida voluta da Donald Trump. Anche nel suo caso, come per i due precedenti riguardanti connazionali, la Farnesina si è attivata con le autorità americane per facilitare un rimpatrio veloce, che potrebbe avvenire già nei prossimi giorni.

Usa, altro italiano originario di Lodi detenuto ad Alligator Alcatraz, ieri il rientro in patria di Fernando Eduardo Artese

L’uomo, a quanto si apprende originario di Lodi, è stato fermato lo scorso 12 luglio a Miramar, nella Contea di Broward, e sottoposto a una misura temporanea detentiva nella struttura. I funzionari del Consolato italiano a Miami, in contatto con la sua famiglia, hanno verificato le circostanze dell’arresto e si sono rivolti alla sede locale dell’Office for Foreign Missions (Ofm) del Dipartimento di Stato, ottenendo aggiornamenti sulle tempistiche del possibile rientro. Secondo la Farnesina, “la situazione potrebbe sbloccarsi a breve”.

Il caso segue quelli di altri due italiani finiti ad Alligator Alcatraz nelle scorse settimane. Fernando Eduardo Artese, 63 anni, con doppia cittadinanza italiana e argentina, era stato fermato a fine giugno mentre cercava di tornare in Argentina. Su di lui gravava un mandato per aver superato il periodo di permanenza consentito negli Stati Uniti.

All'inizio di luglio, nella struttura è stato condotto anche Gaetano Mirabella Costa, 45 anni, originario di Fiumefreddo di Sicilia. Dopo sei mesi di detenzione per aggressione e detenzione di sostanze stupefacenti, le autorità statunitensi gli hanno contestato anche la violazione della normativa sull'immigrazione.

Il 24 luglio, entrambi sono stati trasferiti nel centro Ice di Krome, a Miami, grazie all’intervento del Consolato e al supporto delle rispettive famiglie, che hanno caricato fondi sul cosiddetto "detainee account", una sorta di carta prepagata utilizzata dai detenuti per le spese autorizzate. Artese è rientrato in Italia ieri pomeriggio, dopo che si è chiarito che la sua situazione era legata esclusivamente a un passaporto scaduto. Mirabella Costa, invece, dovrà comparire davanti a un giudice per chiarire la sua posizione.

La struttura di Alligator Alcatraz, operativa dal primo luglio, è stata realizzata in tempi record nel cuore delle Everglades, una zona paludosa nota per la presenza di alligatori, coccodrilli e pitoni. Secondo Trump, presente all'inaugurazione, si tratterebbe di un luogo di transito “che potrebbe essere più duro della prima Alcatraz”. La definizione ha destato l’allarme delle organizzazioni per i diritti dei migranti, che temono condizioni di detenzione degradanti.

Lo stesso Mirabella Costa, in un appello datato 20 luglio, ha denunciato: “letteralmente gabbia, come in un pollaio, in 32, con i bagni aperti e senza la possibilità di parlare con un avvocato, né con un giudice”.

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