02 Agosto 2025
Alligator Alcatraz Fonte: Spectrum
Un altro cittadino italiano, originario di Lodi, risulta detenuto nella cosiddetta Alligator Alcatraz, la struttura per i migranti irregolari tra le paludi della Florida voluta da Donald Trump. Anche nel suo caso, come per i due precedenti riguardanti connazionali, la Farnesina si è attivata con le autorità americane per facilitare un rimpatrio veloce, che potrebbe avvenire già nei prossimi giorni.
L’uomo, a quanto si apprende originario di Lodi, è stato fermato lo scorso 12 luglio a Miramar, nella Contea di Broward, e sottoposto a una misura temporanea detentiva nella struttura. I funzionari del Consolato italiano a Miami, in contatto con la sua famiglia, hanno verificato le circostanze dell’arresto e si sono rivolti alla sede locale dell’Office for Foreign Missions (Ofm) del Dipartimento di Stato, ottenendo aggiornamenti sulle tempistiche del possibile rientro. Secondo la Farnesina, “la situazione potrebbe sbloccarsi a breve”.
Il caso segue quelli di altri due italiani finiti ad Alligator Alcatraz nelle scorse settimane. Fernando Eduardo Artese, 63 anni, con doppia cittadinanza italiana e argentina, era stato fermato a fine giugno mentre cercava di tornare in Argentina. Su di lui gravava un mandato per aver superato il periodo di permanenza consentito negli Stati Uniti.
All'inizio di luglio, nella struttura è stato condotto anche Gaetano Mirabella Costa, 45 anni, originario di Fiumefreddo di Sicilia. Dopo sei mesi di detenzione per aggressione e detenzione di sostanze stupefacenti, le autorità statunitensi gli hanno contestato anche la violazione della normativa sull'immigrazione.
Il 24 luglio, entrambi sono stati trasferiti nel centro Ice di Krome, a Miami, grazie all’intervento del Consolato e al supporto delle rispettive famiglie, che hanno caricato fondi sul cosiddetto "detainee account", una sorta di carta prepagata utilizzata dai detenuti per le spese autorizzate. Artese è rientrato in Italia ieri pomeriggio, dopo che si è chiarito che la sua situazione era legata esclusivamente a un passaporto scaduto. Mirabella Costa, invece, dovrà comparire davanti a un giudice per chiarire la sua posizione.
La struttura di Alligator Alcatraz, operativa dal primo luglio, è stata realizzata in tempi record nel cuore delle Everglades, una zona paludosa nota per la presenza di alligatori, coccodrilli e pitoni. Secondo Trump, presente all'inaugurazione, si tratterebbe di un luogo di transito “che potrebbe essere più duro della prima Alcatraz”. La definizione ha destato l’allarme delle organizzazioni per i diritti dei migranti, che temono condizioni di detenzione degradanti.
Lo stesso Mirabella Costa, in un appello datato 20 luglio, ha denunciato: “letteralmente gabbia, come in un pollaio, in 32, con i bagni aperti e senza la possibilità di parlare con un avvocato, né con un giudice”.
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