08 Luglio 2025
Fonte LaPresse
Il 10 luglio si vota per la sfiducia della signora von der Leyen, vestale dei mercati apatridi e sacerdotessa del neoliberismo sans frontières. La possibile sfiducia riguarda quello che è stato definito come Pfizergate, ossia la presunta scarsa trasparenza in relazione alle benedizioni di massa col santissimo siero durante la fase epidemica. Difficile immaginare che la signora von der Leyen "cada", dacché ella rappresenta al meglio l'ordine neoliberale dominante. Faranno dunque di tutto per far sì che ella rimanga in sella, come usa dire. Staremo comunque a vedere quello che accadrà, anche se non nutriamo grandi speranze in relazione alla pur auspicabile sfiducia della sacerdotessa del turbocapitalismo no border. In ogni caso, la von der Leyen ha fatto alcune dichiarazioni in questi giorni davvero surreali e deliranti, che meritano di essere telegraficamente commentate. Ha detto testualmente che contro di lei si sono mossi "gli amici di Putin": insomma, chi critica il suo operato, lo fa necessariamente perché è un infiltrato di Putin, un agente russo sotto mentite spoglie. Come se non bastasse, la vestale dei mercati apatridi ha detto che si tratta dello scontro fra democrazia e illibertà: dove naturalmente lei rappresenta la democrazia e chiunque osi criticarla e proporne la sfiducia rappresenta l'illibertà, la tirannia, l'opposizione alla democrazia. Si tratta, con tutte evidenza, di una narrazione demenziale, gravida di ideologia e, come sempre, tale da delegittimare ogni possibile critica all'ordine dominante, subito ostracizzata come pagata da Putin o come pericolosa per la democrazia. D'altro canto, non avrete certamente dimenticato quando la von der Leyen disse che occorreva attivare uno scudo democratico contro la disinformazione: in buona sostanza, proponeva la censura definendola democratica e liquidava viceversa come disinformazione ogni pensiero vagamente critico rispetto all'ordine dominante. Come non ci stanchiamo di ripetere da tempo, Orwell era un dilettante. E la realtà di cui siamo, nostro malgrado, abitatori ha superato di diverse misure le sue peggiori distopie.
di Diego Fusaro
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia