13 Giugno 2025
In merito a Gaza, l'Onu ha approvato una risoluzione per cessate il fuoco, l'accesso di aiuti umanitari per i 2 milioni di palestinesi sfollati ed il rilascio ostaggi israeliani. Il documento ha incassato 149 voti sì, tra cui quello dell'Italia, e 19 astenuti. Solamente 12 i no, che includono Usa e Israele. Oltre a loro, fra gli altri, anche Argentina, Paraguay e Ungheria. Non sono certe le motivazioni del voto, ma presumibilmente è per mantenere una linea coerente di sostegno al leader di ultradestra Benjamin Netanyahu. Fra le astensioni, invece, Paesi come India, Romania e Albania.
La risoluzione Onu chiede "tutte le misure" necessarie per esercitare la massima pressione su Israele, colpevole di genocidio. La bozza del testo approvata a New York "chiede un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente, la liberazione di tutti gli ostaggi e il rispetto del diritto internazionale umanitario".
A redarre il testo originario della risoluzione è stata la Spagna, che l'ha presentato anche a nome della Palestina. L'iniziativa era partita il 7 maggio al Congresso spagnolo del premier Pedro Sanchez, esattamente il giorno del primo anniversario del riconoscimento della Palestina come Stato da parte iberica. A presentarla all'ONU, il ministro degli Esteri José Manuel Albares, che ha spiegato: "Condanniamo l'uso della fame come metodo di guerra e che si impedisca l'accesso umanitario. Riaffermiamo la soluzione dei due Stati. È urgente alleviare la sofferenza a Gaza. Tutti dobbiamo agire contro questa intollerabile catastrofe umana." Poi, le condizioni della risoluzione: "149 Paesi chiedono un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente, la liberazione di tutti gli ostaggi e il rispetto del diritto internazionale".
Sono 19 i Paesi che si sono astenuti dalla votazione sul cessate il fuoco a Gaza, ossia:
I 12 no, invece, provengono da:
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