04 Giugno 2025
Fonte: X, @MiddleEastEye
La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) ha dichiarato chiusi per oggi i centri per la distribuzione degli aiuti. Uno stop di 24 ore per "lavori di ristrutturazione": "Attività logistiche per accogliere un maggior numero di persone". La zona da tempo è diventata un bagno di sangue per i continui bombardamenti dell'Idf. Sono stati diversi gli episodi nelle ultime settimane che hanno visto il coinvolgimento dell'esercito israeliano che ha più volte sparato ai civili in fila per gli aiuti. L'Idf ha infatti minacciato: "Alla larga, è zona di combattimento".
I centri per la distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) resteranno chiusi per oggi, e non forniranno cibo nella Striscia, nemmeno nelle modalità violente che si sono viste negli ultimi giorni. La Ghf è una fondazione sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, ed è stata più volte accusata di essere uno strumento per usare la fame come arma contro i palestinesi.
La Gaza Humanitarian Foundation ha giustificato la chiusura asserendo che nella giornata di oggi sarebbero in corso dei lavori per migliorare "l’organizzazione" e "l’efficienza" delle strutture. Tuttavia, non ha specificato quali strutture e non ha dato altre informazioni.
Qualche dettaglio in più è stato fornito invece dall'esercito israeliano: le strade che conducono ai centri saranno considerate "zone di combattimento" e ha chiesto ai civili di non avvicinarsi. I centri della Ghf sono tra i pochissimi che distribuiscono cibo nella Striscia, ma anche quelli in cui è a rischio la vita dei palestinesi.
L'ultima "strage del pane", come è stata soprannominata, ha provocato la morte di 27 persone, con l'Onu che ha pubblicamente parlato di "crimini di guerra".
In un attacco precedente, l'esercito israeliano aveva provocato la morte di 41 persone e 200 feriti. L'Idf aveva sparato sul centro aiuti di Rafah, negando prima ogni responsabilità e poi ammettendo che l'incidente è sotto indagine.
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