30 Aprile 2025
Fonte: X @joma_gc
Donald Trump ha celebrato i primi 100 giorni del suo secondo mandato con un comizio in grande stile nel Michigan, cuore simbolico dell’industria automobilistica americana. Prima di partire dalla Casa Bianca, il presidente ha tenuto un incontro improvvisato con i giornalisti nei pressi dell’elicottero presidenziale Marine One. Il tycoon non ha perso l’occasione per attaccare Joe Biden, definendolo il “peggior presidente della storia”, poi celebra il suo operato: “Ora inizia l’età dell’oro grazie ai dazi, presto accordo con la Cina”. Trump, inltre, va contro le critiche e – soprattutto – i numeri dei sondaggi, che lo indicano come il presidente con il più basso tasso di approvazione popolare al traguardo dei tre mesi. I sondaggi americani sono però volubili. I consensi salgono e scendono in base alle mosse del Presidente americano, come si è visto nel caso dei dazi. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, il gradimento per Trump si attesterebbe attorno al 40%. Ma per il presidente quei dati non riflettono la realtà: “I sondaggi sono falsi, perché intervistano più democratici che repubblicani”, ha dichiarato dal palco, respingendo con forza la validità delle analisi demoscopiche. “Se fossero veri – ha aggiunto – il mio indice di gradimento sarebbe tra il 60 e il 70%”. Una risposta in pieno stile trumpiano, che conferma la linea di rottura con i media tradizionali e i canali istituzionali dell’informazione, spesso bollati dal presidente come “fake news”.
In un clima festoso, Trump ha rivendicato i risultati ottenuti in poco più di 3 mesi alla guida degli Stati Uniti, parlando di una vera e propria svolta: “Abbiamo portato a Washington il cambiamento più profondo della storia”, ha dichiarato. Secondo il presidente, il mondo avrebbe assistito a “una rivoluzione di buon senso”, in netta discontinuità con l’amministrazione precedente.
Non sono mancati duri attacchi ai democratici e in particolare al suo predecessore: “Biden è il peggior presidente della storia”, ha detto, definendo i suoi oppositori “lunatici”, capaci solo di “truccare le elezioni” e accusandoli di voler portare avanti “un altro mio impeachment”.
Uno dei punti centrali del suo intervento è stata l’immigrazione, tema da sempre centrale nell’agenda trumpiana. Trump ha parlato di un successo storico al confine con il Messico: “Il numero degli ingressi di migranti senza documenti è crollato del 99,9%: solo tre persone sono entrate”. Un risultato che, ha sottolineato, avrebbe impedito un'invasione: “Congratulazioni America. Se non avessimo vinto le elezioni, i democratici avrebbero consentito l'invasione di 30-40 milioni di illegali, molti dei quali criminali”. Ha poi accusato la magistratura di ostacolare i suoi piani: “Nulla fermerà la mia missione di rendere l'America di nuovo sicura”.
Sul fronte internazionale, Trump ha accennato a un possibile accordo commerciale con l’India, Paese che a suo dire “sta andando alla grande”. Ha poi fatto una rara incursione su temi religiosi, alludendo al futuro della Chiesa cattolica: “C’è un bravo cardinale di New York”, riferendosi a Timothy Dolan.
L’economia è rimasta al centro del suo discorso, con particolare attenzione ai dazi sulle auto. Sebbene le tariffe del 25% sulle vetture importate restino in vigore, un nuovo ordine esecutivo firmato da Trump riduce la pressione su acciaio e alluminio e introduce rimborsi fino al 3,75% per i produttori con stabilimenti negli Stati Uniti. Una mossa che il presidente ha descritto come “flessibilità”, ma accompagnata da un avvertimento: le aziende che non investiranno negli USA saranno “massacrate”.
Trump ha scelto il Michigan per questa celebrazione non a caso: stato simbolo dell’industria automobilistica, e banco di prova delle sue politiche protezionistiche. “I migliori 100 giorni di sempre, ed è solo l’inizio. L’età dell’oro è appena iniziata”, ha annunciato con enfasi. Una nuova era resa possibile, a suo dire, anche grazie a una politica commerciale più aggressiva: “Siamo stati abusati dal punto di vista commerciale da amici e nemici”, ha detto, promettendo che “alla fine un accordo equo con la Cina ci sarà. Pechino vuole fare un accordo, noi vogliamo fare un accordo”.
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