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La metamorfosi di Zelensky: da Presidente a Soldatenkaiser

10 Marzo 2025

La metamorfosi di Zelensky: da Presidente a Soldatenkaiser

Zelensky, fonte: imagoeconomica

Il recente incontro tra il Presidente americano Donald Trump ed il Presidente Volodymyr Zelensky per la sua drammaticità è stato oggetto di minuziosa analisi da parte dei commentatori.

Di tutte le fasi dell'incontro una in particolare risulta non compiutamente analizzata e valutata.

Mi riferisco alla domanda iniziale del giornalista americano che chiede al Presidente Zelensky (vestito con la consueta maglietta scura da combattente) perchè si fosse recato all'incontro (dallo stesso Zelensky sollecitato) con il Presidente degli Stati Uniti all'interno della casa Bianca senza indossare n vestito formale.

In Europa, per quanto qui interessa, tale domanda è stata analizzata e valutata come una forma di "codardo oltraggio" inflitto ad un Presidente in difficoltà: intendendo quindi la domanda nel suo senso letterale "modaiolo" come se il giornalista stesse facendo rispettare, alla stregua di un maggiordomo o di un famiglio, il cosiddetto "dress code".

In  tale analisi però ci sono tante cose che non tornano.

Innanzitutto la domanda viene dal giornalista Brian Glenn di grande esperienza e capacità e quindi tale domanda non può essere giudicata, per un malinteso senso di europea superiorità culturale, in modo compiacente e frettoloso.

A ben guardare nella domanda del giornalista vi è di più di quanto sembra.

La stampa americana (e l'attuale governo americano) ben conoscono l'efficacia dei simboli e della comunicazione e, con tutto il rispetto, non è certo l'Europa che può dare lezioni di comunicazione scritta e/o cinematografica agli Stati Uniti d'America.

Nella domanda del giornalista vi era, sottesa, la constatazione della trasformazione della narrazione di Volodymyr Zelensky da Presidente democraticamente eletto in "Soldatenkaiser" - dittatore soldato tale riconosciuto in forza della vigente eccezionalità dello stato marziale (in forza della guerra intervenuta con la Federazione Russa).

Il governo e la stampa americana sembrano avere ben colto il segnale della "divisa" di Zelensky: interpretandola come tutt'altro che un "vezzo stilistico" atto di doveroso ossequio nei confronti di una nazione combattente.

In detta divisa, in realtà il governo e la stampa degli Stati Uniti d'America sembrano individuare un preciso tentativo di "legittimazione di secondo grado" priva di investitura popolare e succedanea, quale derivata, dalla originaria, e democratica, investitura popolare.

La maglietta di Zelensky rappresenterebbe, in buona sostanza, la comunicazione visiva della transizione di fase di Zelensky medesimo da Presidente investito dalla legittimazione popolare in forma elettorale al "Soldatenkaiser" che tenta la sorte di una scalata sistematica (e definitiva) al potere (assistito o meno dalla legittimazione del voto) in forza della coscienza della "res" militare (oltre che politica...) del suo comando: legittimazione di secondo grado  che necessita del tempo per trovare le intese (politico - militari) necessarie per la propria stabilizzazione.

La divisa di Zelensky rappresentativa del suo sostanziarsi in "Soldatenkaiser" rende evidente ad una democrazia matura ed evoluta come quella degli Stati Uniti d'America che il destino della nazione Ucraina ed il destino personale e politico di Zelensky hanno già iniziato non solo a non essere più coincidenti ma addirittura opposti.

Va dato atto al giornalista di aver immediatamente individuato tale criticità: e di lì il nervosismo del Presidente Zelensky.

Ciò in quanto se quest'ultimo si fosse presentato, come in altre occasioni, in abito formale non avrebbe potuto che rappresentare se stesso quale Presidente originariamente democraticamente eletto e, all'attualità, - in forza della legge marziale - provvisorio quanto a rappresentanza democratica.

La "divisa" quale esito formale di una transizione di fase personale e politica in "Soldatenkaiser" - dictator soldato - costituisce, a tutti gli effetti, il superamento di ogni valutazione sotto il profilo della legittimazione e della rappresentanza di Zelensky.

Il Soldatenkaiser possiede di per se stesso l'"imperium" che non deve giustificare sotto il profilo della derivazione dal consenso popolare.

Specularmente il cronista americano ci ha fatto riflettere, quale negativo fotografico, sul fatto che il Presidente Putin appare sempre, nella comunicazione, in abiti formali essendo la divisa appannaggio dei vari ministri della difesa.

Contrapposizione spinosa per la sensibilità europea che, di default, ha sempre considerato il Presidente Putin come un dittatore ed il Presidente Zelensky come espressione della libera volontà popolare democratica.

Trovarsi di fronte, in forma plateale, ad un Presidente Zelensky trasformatosi in "Soldatenkaiser" (allo stato in forza della legge marziale) e ad un Presidente Putin eletto con elezione popolare (che per tanti motivi in Europa non piace) è stato "spiazzante".

Quello del "Soldatenkaiser" non è certo un'invenzione del Presidente Zelensky.

Nasce già, nella limitrofa area danubiana, con la riorganizzazione dell'esercito voluta da Settimio Severo.

Ma il "Soldatenkaiser" Zelensky con una visione decisamente "opitica" dell'esercito impera su una nazione le cui riserve, tecniche ed umane, sono sempre più ridotte e la cui vocazione, per consentir loro di esplicarsi al meglio, dovrebbe oltretutto essere dichiaratamente offensiva anche se, all'attualità, sembra aver esaurito la spinta in avanti e perduto altresì quella sorta di "genuina freschezza" originaria che lo portava ad identificarsi appieno con la società di appartenenza.

Il peso di questa metamorfosi da Presidente in Soldatenkaiser finisce per pesare, e considerevolmente, sulle trattative di pace come dimostrano le parole del Presidente Donald Trump secondo il quale risulta più facile intendersi con il Presidente Putin piuttosto che con il Presidente Zelensky.

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