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Israele spegne l'elettricità a Gaza, Hamas: "Ricatto inaccettabile", inviato Usa: "L'Organizzazione propone tregua da 5 a 10 anni con disarmo"

Al via in Qatar i negoziati per la fase due della tregua

10 Marzo 2025

La faccia di bronzo di Netanyahu: parla di reazioni spropositate se vengono colpiti i civili, proprio lui!

Netanyahu, fonte: imagoeconomica

Israele ha spento l'elettricità a Gaza e Hamas ha definito la decisione un "ricatto inaccettabile". Intanto oggi, lunedì 10 marzo 2023, inizieranno in Qatar i negoziati per la fase due della tregua. Sostegno dall'Italia, Germania, Francia al piano arabo per Gaza. Un inviato Usa fa sapere: "Hamas ha proposto tregua da 5 a 10 anni con disarmo".

Israele spegne l'elettricità a Gaza

Il ministro dell'Energia israeliano Eli Cohen ha firmato un ordine governativo che ordina alla Israel Electric Corporation di tagliare tutta l'elettricità alla Striscia di Gaza. In seguito alle precedenti direttive governative, l'unica elettricità che Israele forniva a Gaza era per il suo impianto di depurazione, che ora non avrà più energia. In un video che annunciava la direttiva, Cohen ha affermato che Israele utilizzerà "tutti i mezzi a sua disposizione per garantire il ritorno di tutti gli ostaggi israeliani e garantire che Hamas non rimanga a Gaza dopo la guerra".

La mossa del ministro arriva dopo che Israele ha annunciato di aver bloccato l'ingresso di merci a Gaza per quello che ha definito il rifiuto di Hamas di accettare una proposta di estensione della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi.

Inviato Usa: "Hamas ha proposto una tregua da cinque a dieci anni con disarmo"

I negoziatori di Hamas hanno proposto una tregua da cinque a dieci anni con disarmo. A sostenerlo in un'intervista alla tv israeliana Kan è l'inviato speciale degli Stati Uniti per gli ostaggi, Adam Boehler. Hamas, afferma Boehler secondo quanto riferiscono i media israeliani, "ha proposto lo scambio di tutti i prigionieri e una tregua da cinque a dieci anni in cui Hamas deporrebbe tutte le armi e in cui gli Stati Uniti, così come altri Paesi, si assicurerebbero che non ci siano tunnel, e che Hamas non sia coinvolto nella politica in futuro". Boehler ha spiegato che "non gli sembrava una cattiva prima offerta". Tra i timori che la Casa Bianca dia priorità al rilascio degli ostaggi americani rispetto a quelli israeliani, l'inviato statunitense ha rassicurato l'opinione pubblica israeliana spiegando che l'amministrazione Trump intende far rilasciare sia "gli americani che gli israeliani, il nostro impegno è totale". Boehler afferma inoltre che Israele è stato informato dei suoi colloqui con Hamas prima ancora che iniziassero, contraddicendo i funzionari israeliani che affermano di essere venuti a conoscenza dei colloqui solo quando erano già in corso. "Le mie azioni sono state coordinate con Israele... anche se forse alcuni hanno detto che non era così. Il mio compito non è quello di mettere da parte Israele, Israele è un alleato importante....".

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