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Ucraina-Usa, summit in Arabia Saudita per accordo sulle terre rare, al tavolo Zelensky e Rubio, Musk: "Dovremmo andarcene dalla Nato"

Per gli Usa la delegazione sarà guidata dal segretario di Stato Marco Rubio, per l'Ucraina dal capo dell'ufficio presidenziale Andriy Yermak. Presente anche il leader saudita Bin Salman. La Casa Bianca chiede che l'accordo sia anche seguito dal cambiamento dell'atteggiamento di Zelensky che deve accettare un compromesso e l'idea di concessioni territoriali alla Russia per porre fine al conflitto

10 Marzo 2025

Trump: "Ho parlato con Zelensky, metterò fine alla guerra in Ucraina tramite un accordo", come anticipato dal GdI

Zelensky e Trump, fonte: Facebook, @adnkronos

Summit in Arabia Saudita tra Ucraina e Stati Uniti che si siederanno nuovamente insieme al tavolo per riprendere il dialogo dopo la lite di 10 giorni fa alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, in seguito alla quale è saltato l'accordo sulle terre rare. Il Presidente Usa aveva "cacciato" il Presidente ucraino dicendogli di tornare solo se "pronto alla Pace".

Per gli Usa la delegazione sarà guidata dal segretario di Stato Marco Rubio, per l'Ucraina dal capo dell'ufficio presidenziale Andriy Yermak. Presente anche il leader saudita Bin Salman.

Summit in Arabia Saudita tra Usa e Ucraina per le terre rare

Le due delegazioni si incontreranno a Gedda, Arabia Saudita. La ripresa dei contatti dovrebbe favorire la fumata bianca sull'accordo per le terre rare ucraine. Kiev, con la firma, darebbe agli Usa l'accesso alle proprie risorse minerarie. Per Trump, l'intesa rappresenta una sorta di risarcimento dopo i 350 miliardi che, secondo il presidente, gli Usa hanno speso dall'inizio della guerra.

La Casa Bianca, però, chiede che l'accordo sia anche seguito dal cambiamento dell'atteggiamento di Zelensky: il presidente ucraino, per porre fine alla guerra ed evitare ulteriori pedite di vite umane e terre in una fase in cui ormai il conflitto è perso, secondo gli Usa deve accettare l'idea di concessioni territoriali a favore della Russia. Inoltre Trump chiede una svolta che avvicini il paese alle elezioni presidenziali. Nel frattempo Trump ha stabilito lo stop all'invio di armi americane e lo stop alla condivisione di informazioni di intelligence con Kiev.

L'Ucraina, dall'altro lato, cercherà di convincere gli Stati Uniti a riattivare gli aiuti militari e l'intelligence. Kiev sarebbe pronta "a proporre un cessate il fuoco parziale" con la Russia in particolare per fermare gli attacchi con droni e missili a lungo raggio e operazioni di combattimento nel Mar Nero. Una proposta, questa, "nella speranza che i progressi dei colloqui portino Washington a revocare la sua decisione di congelare la condivisione dell'intelligence e le forniture di armi", afferma una fonte al quotidiano. C'è tuttavia chi ritiene che Zelensky non sia ancora pronto per la pace e voglia protrarre la guerra pur di non scendere a compromessi, come del resto da lui stesso detto durante lo scontro nella Casa Bianca. Il presidente ucraino infatti aveva ripetuto: "Io non faccio accordi con l'assassino Putin".

Musk: "Dovremmo uscire dalla Nato"

"Se spegnessi Starlink, la prima linea di Kiev crollerebbe", ha scritto su X Elon Musk, sollevando i timori di un’ulteriore pressione dell’amministrazione Usa sull’Ucraina dopo il congelamento degli aiuti militari e della condivisione di intelligence.

Poi, parlando del possibile ritiro Usa dalla Nato, ha aggiunto: "Dovremmo proprio farlo. Non ha senso che l’America paghi per la difesa dell’Europa". Viste le polemiche sollevate, Musk ha precisato: "Per essere estremamente chiari, non importa quanto io non sia d’accordo con la politica ucraina, Starlink non spegnerà mai i suoi terminali. Sto semplicemente affermando che, senza Starlink, le linee ucraine collasserebbero, poiché i russi possono bloccare tutte le altre comunicazioni! Non faremo mai una cosa del genere né la useremmo come merce di scambio".

Nel frattempo, l’uscita su X di Musk ha aperto un nuovo scontro a colpi di tweet con l’Europa. La Polonia, che paga 50 milioni di dollari all’anno per portare Starlink in Ucraina, ha infatti sottolineato, tramite il suo ministro degli Esteri Radosław Sikorski, che "se SpaceX si dimostra un fornitore inaffidabile, saremo costretti a cercarne altri". "Stai zitto, ometto. Paghi una piccola parte del costo e non c’è niente che possa sostituire Starlink", ha subito replicato Musk.

Nello scontro era intervenuto anche il Segretario di Stato statunitense Marco Rubio: "Nessuno ha minacciato di tagliare Starlink all’Ucraina", ha affermato replicando a Sikorski. "E dite grazie perché senza Starlink l’Ucraina avrebbe perso la guerra molto tempo fa e i russi sarebbero al confine con la Polonia ora".

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