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La Lega Araba approva il piano egiziano sulla ricostruzione di Gaza, 53 miliardi di dollari per più di 5 anni, no di Israele: "Hamas entità terrorista"

I paesi arabi hanno approvato oggi un piano alternativo a Trump-Gaza che prevede la "deportazione" dei palestinesi e la costruzione di una "Riviera del Medio Oriente"

05 Marzo 2025

I leader della Lega Araba riuniti nel summit per Gaza

Fonte: X @teleSURtv

"La Lega Araba ha approvato il piano per la ricostruzione di Gaza", lo ha annunciato presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi durante la sessione di chiusura del summit al Cairo.

Piano della Lega Araba per la ricostruzione di Gaza

I paesi arabi hanno firmato oggi un piano di iniziativa egiziana per il dopo Gaza, in alternativa a quello di Donald Trump che prevede la "deportazione" di 2,4 milioni di palestinesi dalla Striscia ai paesi confinanti come Egitto e Giordania, e la costruzione di una "Riviera del Medio Oriente". Al vertice straordinario della Lega araba, avevano partecipato anche le Nazioni Unite, rappresentate dal Segretario Generale Antonio Guterres, l'Unione europea con il Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, e l'Unione africana. 

Il piano arabo per Gaza prevede 53 miliardi di dollari di finanziamenti e 5 anni di lavori. La prima fase, di "recupero veloce" di 6 mesi, prevede uno stanziamento di 3 miliardi di dollari per i lavori di rimozione delle macerie e la preparazione di 7 aree della Striscia all'accoglienza temporanea di più di 1,5 milioni di palestinesi. Il lavoro sarà supervisionato da un comitato composto da "tecnocrati palestinesi".

Nei seguenti 2 anni, si eseguiranno i lavori di bonifica dei detriti e restauro di circa 60.000 case "parzialmente distrutte". Nella fase finale, della durata di 2 anni e mezzo, si spenderanno altri 30 miliardi di dollari. Nel prossimo mese, ha fatto sapere Al-Sisi, si terrà un vertice per mobilitare fondi nazionali e regionali volti alla ricostruzione.

In relazione alla governance dei territori, la "commissione di tecnocrati sarà responsabile della supervisione degli aiuti e dell'amministrazione del territorio", ha detto al-Sisi, fino al ritorno dell'Autorità Nazionale Palestinese, con l'obiettivo di indire elezioni entro un anno nei Territori palestinesi, una decisione approvata dal presidente palestinese Abu Mazen.

Israele respinge il piano egiziano

Israele boccia il piano approvato dai paesi arabi. Con una nota del Ministero degli Esteri di Tel Aviv, ha fatto sapere: "È degno di nota che il feroce attacco terroristico di Hamas non venga menzionato e che non ci sia nemmeno una condanna di questa entità terroristica omicida, nonostante le atrocità documentate". Lo Stato ebraico continua, dunque, a sostenere il piano di Trump e chiede la "demilitarizzazione totale" del territorio prima di procedere alla seconda fase della tregua, mentre Hamas pretende il rispetto dell’accordo iniziale.

 

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