26 Febbraio 2025
Calin Georgescu, fonte: X @nexta
Călin Georgescu è stato fermato dalla polizia e dovrà essere interrogato per "azioni anticostituzionali" e "finanziamenti illeciti". Georgescu è uno dei candidati alle elezioni presidenziali rumene anticipate e fissate per il prossimo 4 maggio, con il ballottaggio previsto due settimane dopo, il 18 maggio. Nelle ultime elezioni dello scorso novembre Georgescu era risultato vincitore al primo turno, ma queste erano state poi annullate dalla Corte Costituzionale per sospette interferenze russe.
È stato annunciato tramite un post dall'account Facebook di Georgescu. Il candidato Presidente si stava recando a registrare la sua candidatura alle prossime elezioni del 4 maggio 2025 quando "è stato fermato nel traffico ed è stato portato a un interrogatorio presso l'ufficio del Procuratore generale". L'entourage di Georgescu ha ritenuto l'arresto una modalità per "bloccare la sua candidatura". "Dov'è la democrazia, dove sono i partner che devono difendere la democrazia?" ha scritto lo staff di Georgescu nel post Facebook con cui è stato annunciato pubblicamente l'arresto.
Le autorità rumene stanno indagando su presunti finanziamenti illeciti alla campagna elettorale di Georgescu e sulle sospette interferenze russe nel processo elettorale che lo ha visto vincitore nelle scorse elezioni di novembre. Subito dopo l'emissione del mandato di arresto nei confronti del candidato filorusso, sono state avviate 47 perquisizioni nelle contee di Sibiu, Mureș, Ilfov, Timiș e Cluj ai danni di 27 persone per "aver agito contro l'ordine costituzionale della Romania, istigazione pubblica, avvio di un'organizzazione fascista e false dichiarazioni sulle fonti di finanziamento della campagna elettorale". Queste persone tuttavia non hanno fatto il nome di Georgescu o dei suoi collaboratori nelle loro dichiarazioni.
Nelle perquisizioni delle autorità sono state trovate ingenti somme di denaro, armi e munizioni. In particolare, sono stati ritrovati 900mila euro nascosti sotto al pavimento della casa di Horațiu Potra, capo della protezione di Georgescu, già collegato al gruppo Wagner.
Georgescu ha reagito alle nuove perquisizioni e al blocco della sua candidatura affermando: "viviamo sotto il comunismo". "Il sistema comunista-bolscevico continua i suoi odiosi abusi". Georgescu ha anche affermato che i suoi oppositori "cercano di fabbricare prove per giustificare brogli elettorali facendo di tutto per bloccare la mia nuova candidatura presidenziale".
Il candidato al voto ha fatto poi un appello ai suoi elettori: "Io a nome dei miei elettori ma anche di coloro che sebbene abbiano altre opzioni politiche vogliono una Romania democratica e libera sto combattendo questo sistema di sicurezza che ci vuole in schiavitù. Viviamo nel comunismo, non c'è nulla di libero e legale in tutto ciò che sta accadendo. Non mi arrenderò, faccio affidamento sul vostro sostegno, su tutti e vi aspetterò sabato in Piata Victorei".
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