25 Febbraio 2025
Von der Leyen, fonte: imagoeconomica
L'Unione Europea ha approvato il 16esimo pacchetto di sanzioni alla Russia: queste andranno a colpire navi fantasma, diamanti, banche, joystick e videogame per pilotare droni. Ma anche importazioni di alluminio e altro. Sanzioni che non fanno altro che acuire la tensione tra Bruxelles e il Cremlino, anche se l'Alto rappresentante Ue Kaja Kallas la vede in maniera diversa: "Con i colloqui in corso per porre fine all’aggressione russa, dobbiamo mettere l’Ucraina nella posizione più forte possibile. Le sanzioni forniscono una leva".
Nuove sanzioni contro la Russia, proprio nel giorno del terzo anniversario della guerra in Ucraina. Il pacchetto prevede un divieto graduale sull’importazione di alcuni prodotti in alluminio e il blocco di 73 petroliere della cosiddetta "flotta ombra", utilizzate dalla Russia per esportare petrolio sanzionato eludendo le restrizioni europee. Colpite anche 53 imprese, che finiscono nella lista nera dei soggetti che aiuterebbero il Cremlino nella guerra.
Bruxelles se l'è presa anche chi esporta beni e tecnologie a duplice uso, nonché beni e tecnologie che potrebbero contribuire al miglioramento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia. Un terzo di queste entità sono russe mentre le altre si trovano in paesi terzi (Cina, tra cui Hong Kong, India, Kazakistan, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Uzbekistan) e sarebbe stati coinvolti nell’elusione delle restrizioni commerciali o si sono impegnati nell’approvvigionamento di oggetti sensibili necessari.
Il Cremlino ha già risposto alla nuova mossa dell'Ue: "Gli europei continuano sulla strada delle sanzioni, sulla strada della convinzione della necessità di continuare la guerra. Questa convinzione degli europei contrasta completamente con la mentalità di trovare un accordo sull'Ucraina, cosa che stiamo facendo ora con gli americani". La Cina ammonisce il Regno Unito, "condanna e si oppone con forza" e ha presentato "rimostranze formali" contro le ultime sanzioni "unilaterali" adottate ieri dalla Gran Bretagna contro entità e individui di diversi Paesi, tra cui 10 del Dragone, "per la loro fornitura di equipaggiamenti vitali per l'esercito russo".
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