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Trump: “Migranti irregolari a Guantanamo”, fino a 30.000 detenuti, risarciti 25 mln $ da Meta a presidente americano per sospensione account nel 2021

Il presidente americano ha annunciato che il famoso carcere che Biden voleva chiudere diventerà un centro di detenzione per migranti irregolari

30 Gennaio 2025

Donald Trump

Donald Trump (fonte foto Lapresse)

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato mercoledì un ordine esecutivo per incaricare il Pentagono e il Dipartimento per la Sicurezza Interna di predisporre un centro di detenzione per migranti nella base navale di Guantanamo Bay, a Cuba, con una capacità fino a 30.000 persone.

La base di Guantanamo già ospita una struttura separata dal famigerato carcere di massima sicurezza per sospetti terroristi internazionali. Questo centro di detennzione per migranti è stato utilizzato più volte negli ultimi decenni, in particolare per detenere haitiani e cubani intercettati in mare.

L'incaricato della gestione delle politiche di confine dell'amministrazione Trump, Tom Homan, ha confermato che il governo amplierà la struttura esistente e che l'agenzia federale Immigration and Customs Enforcement (ICE) ne assumerà il controllo.

"Oggi firmo un ordine esecutivo per istruire i Dipartimenti della Difesa e della Sicurezza Interna a iniziare i preparativi per il centro per migranti da 30.000 posti a Guantanamo Bay", ha dichiarato Trump dalla Casa Bianca. Il presidente ha aggiunto che la struttura sarà utilizzata per "detenere i peggiori criminali clandestini che minacciano il popolo americano. Alcuni di loro sono talmente pericolosi che non ci fidiamo nemmeno dei loro paesi di origine per detenerli, quindi li manderemo a Guantanamo. Questo raddoppierà immediatamente la nostra capacità, giusto? E sarà duro".

Poco dopo, Trump ha firmato un memorandum che, pur non specificando un numero preciso di migranti da ospitare, richiede "spazi di detenzione aggiuntivi" nella struttura ampliata.

Critiche e reazioni internazionali

L'annuncio ha suscitato reazioni immediate. Il presidente cubano, Miguel Díaz-Canel, ha definito il piano di Trump "un atto di brutalità". Organizzazioni a favore dei rifugiati hanno chiesto la chiusura del centro di detenzione per migranti a Guantanamo e un'indagine del Congresso sulle presunte violazioni dei diritti umani che vi si sarebbero verificate.

Secondo un rapporto del 2024 dell'International Refugee Assistance Project, i detenuti del centro avrebbero denunciato condizioni igieniche precarie, la detenzione di famiglie con bambini insieme a adulti single, l'assenza di chiamate telefoniche riservate e la mancanza di servizi educativi per i minori.

Una politica migratoria sempre più militarizzata

L'iniziativa di Trump si inserisce in un quadro più ampio di militarizzazione della gestione dell'immigrazione. Martedì, le forze armate statunitensi hanno annunciato che l'ICE potrà utilizzare la base di Buckley Space Force in Colorado per la detenzione di migranti. Nel frattempo, l'esercito continua le deportazioni aeree di migranti e ha schierato oltre 1.600 soldati attivi al confine con il Messico, in seguito alla dichiarazione di emergenza sull'immigrazione firmata da Trump la scorsa settimana.

La decisione di potenziare la detenzione a Guantanamo riporta in primo piano una struttura associata alle pratiche più controverse della "guerra al terrore" post-11 settembre, già duramente criticata da organizzazioni per i diritti umani per le detenzioni a tempo indeterminato e i metodi di interrogatorio considerati torture.

Risarcimento di 25 milioni $ da Meta a Trump

Meta ha accettato di pagare 25 milioni di dollari a Donald Trump per chiudere la controversia legale avviata dall'ex presidente degli Stati Uniti quattro anni fa. La causa era stata intentata dopo che l’azienda di Mark Zuckerberg aveva sospeso i suoi account social. In seguito all’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, Facebook aveva disattivato il profilo di Trump, una decisione replicata anche su Instagram.

L’intesa raggiunta mette fine al procedimento in corso presso la corte federale di San Francisco. L’accordo prevede che Meta eroghi 25 milioni di dollari, di cui 22 saranno utilizzati per finanziare una biblioteca dedicata a Trump e coprire le spese legali. Tuttavia, la società non riconosce alcuna responsabilità o errore nella gestione della vicenda.

Questo sviluppo suggerisce un riavvicinamento tra Zuckerberg e Trump. Il fondatore di Facebook, assieme ad altri leader del settore tecnologico, ha partecipato la scorsa settimana alla cerimonia di insediamento dell’ex presidente a Washington. Poco prima, Meta aveva annunciato un cambiamento significativo nella sua politica, eliminando il fact-checking su Facebook, una decisione accolta con favore dai sostenitori di Trump e dall’ala conservatrice.

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