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Usa, operazioni di massa anti migranti clandestini; centinaia di espulsioni e 538 arresti, giudice boccia stop allo Ius Soli

A pochi giorni dall’insediamento del presidente è già partita la stretta sui migranti irregolari

24 Gennaio 2025

A soli quattro giorni dall’inizio della seconda amministrazione Trump iniziano già le operazioni anti migranti clandestini promessa dal presidente USA durante la campagna elettorale. Le autorità statunitensi hanno già arrestato e deportato centinaia di immigrati irregolari, durante una vasta operazione anti clandestini. Un giudice federale però boccia lo stop allo Ius Soli voluto dal tycoon.

Prima operazione di Massa anti migranti irregolari

Il secondo mandato di Donald Trump inizia con i fatti. Dopo aver portato avanti la campagna anti clandestini, sia nel suo primo mandato che durante la tournée elettorale, i primi giorni di presidenza del tycoon iniziano con una vasta operazione contro i migranti clandestini. Le autorità statunitensi hanno infatti arrestato 538 migranti irregolari e ne hanno espulsi centinaia, in un’operazione di massa annunciata oggi dalla Casa Bianca. In un post pubblicato sul social X, la portavoce della Casa Binaca Karoline Leavitt ha dichiarato che centinaia di migranti irregolari sono stati espulsi su arei militari. Ha poi aggiunto che “questa è solo una piccola anticipazione del lavoro che l’amministrazione Trump sta facendo per proteggere i confini della nostra nazione”.

Bocciato stop allo Ius Soli

Un giudice federale di Seattle ha bloccato temporaneamente l’ordine esecutivo del presidente Trump per abolire lo Ius Soli, il diritto di cittadinanza per chi nasce sul territorio statunitense sancito dalla Costituzione. Il giudice John Coughenour ha accolto il ricorso presentato da Arizona, Oregon, Washington e Illinois per bloccare lo stop allo Ius Soli, che concederebbe la cittadinanza anche ai figli degli immigrati irregolari. Lo stop voluto da Trump richiede un lungo processo ed una maggioranza assoluta alla Camera, oltre alla ratifica di tre quarti degli stati. Questa è dunque solo una della tante battute d’arresto nel lungo iter legislativo americano, ma non è detto che la proposta non passi: la Corte Suprema negli ultimi anni ha infatti già ribaltato le sentenze su aborto ed immunità presidenziale.

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