18 Gennaio 2025
Germania (Daily Mail)
Un'infermiera della Croce Rossa in Germania era stata accusata di aver iniettato soluzione salina a 8.600 pazienti anziani al posto del vaccino Covid e si era aperto un procedimento per aggressione intenzionale. Il Tribunale ha però deciso che la 39enne non andrà in carcere, la pena è di sei mesi di libertà vigilata.
Il 30 novembre il tribunale distrettuale di Oldenburg, nello stato della Bassa Sassonia, Germania, ha dichiarato l'infermiera colpevole di sei capi d'imputazione per aggressione intenzionale. Tra il 5 marzo e l'aprile 2021, la donna ha vaccinato fino a 8.600 pazienti nel centro vaccinale Schortens in Frisia, nella Germania nordoccidentale, principalmente dipendenti ospedalieri, educatori e medici di età superiore ai 70 anni. Tuttavia, secondo le accuse, nelle fiale ci sarebbe stata soluzione salina e non il vaccino Covid BioNTech Pfizer.
La polizia ha dichiarato al tribunale che la donna sarebbe riuscita a introdurre la soluzione salina senza essere notata perché, durante il suo turno al centro vaccinale, era responsabile della preparazione dei vaccini e delle siringhe. Dopo più di un mese è stata segnalata da un altro dipendente che l'avrebbe vista usare la soluzione salina al posto del vaccino su sei pazienti il 21 aprile 2021. La trentanovenne aveva pubblicato diversi post sui social media in cui sottolineava apertamente il suo scetticismo nei confronti dei vaccini Covid.
Interrogata dalla polizia, ha ammesso di aver utilizzato una soluzione salina, ma ha affermato di averlo fatto solo perché aveva rotto accidentalmente una fiala contenente sei iniezioni e si vergognava di dirlo ai colleghi.
Anche lei aveva sostenuto che si era trattato di un incidente isolato, ma è stata immediatamente licenziata dopo che i test sugli anticorpi effettuati sui pazienti hanno confermato i sospetti delle autorità.
All'infermiera è stata revocata la licenza di lavorare come infermiera. Il Tribunale nel 2022 però ha archiviato 9 dei 15 capi di imputazione per mancanza di prove. "La Camera non ha potuto stabilire con la necessaria certezza", è stato spiegato, che lo scetticismo della donna sui vaccini Covid "fosse il movente delle sue azioni e che poi avesse agito per sabotare una campagna di vaccinazione".
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