07 Gennaio 2025
Influenza Aviaria, A/H5N2: dubbi sull'aumento dell'aggressività del virus in Messico
Negli USA è morto il primo uomo con influenza aviaria, era stato ricoverato in un ospedale della Louisiana con "patologie pregresse". La vittima aveva 65 anni ed è il primo caso di decesso per influenza aviaria negli Stati Uniti. Era ricoverato in ospedale per altre patologie, aveva contratto il virus dopo essere stato esposto a una combinazione di uccelli selvatici e a un allevamento di pollame non commerciale.
Le autorità sanitarie hanno confermato che, al momento, non sono stati individuati altri contagi umani legati a questo episodio. Inoltre, non ci sono evidenze di trasmissione da persona a persona, rendendo questo il solo caso umano di H5N1 registrato in Louisiana.
Il sequenziamento del virus contratto dalla vittima aveva mostrato la presenza di “mutazioni preoccupanti” nel gene dell’emogglutinina, secondo gli studi del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitense. Le alterazioni genetiche del virus possono influenzare la capacità dello stesso di attaccare le cellule umane.
Gli studi condotti dalle autorità sanitarie americane hanno evidenziato come le mutazioni studiate nel virus che contagiato la vittima non erano presenti nelle sequenze virali dei campioni analizzati e prelevati nei volatili che si ritengono all’origine dell’infezione. Questo particolare aspetto potrebbe suggerire che il virus sia stato oggetto di mutamento ad infezione già in corso nel corpo della vittima.
Nonostante il decesso, il rischio complessivo per la salute pubblica è considerato basso secondo una nota pubblicata sul sito internet del dipartimento per la Salute della Louisiana. Tuttavia, afferma il dipartimento, le persone che lavorano a stretto contatto con volatili, come addetti al pollame o appassionati di attività ricreative con uccelli, potrebbero essere maggiormente esposte al rischio eventuale di contrarre il virus.
Gli esperti della Louisiana non hanno tuttavia identificato ulteriori casi di H5N1 né prove di trasmissione da persona a persona.
Secondo i datti diffusi la vittima avrebbe più di 65 anni con condizioni mediche preesistenti alla contrazione del virus che quindi avrebbe aggravato un quadro clinico già compromesso. Il suo caso è il primo di una malattia sviluppata a seguito della contrazione del virus. Il ricovero era stato confermato il 13 dicembre 2024 dopo che l’uomo aveva accusato delle gravi crisi respiratorie.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, dal 2003 nel mondo si sono state registrate soltanto 900 infezioni umane da influenza aviaria.
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