28 Novembre 2024
Israele sta pensando di presentare ricorso contro il mandato d'arresto per Netanyahu e Gallant, ma la Corte Penale Internazionale fa muro:"Dimostri assenza genocidio e crimini di guerra a Gaza".
Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della difesa Yoav Gallant hanno annunciato che presenteranno ricorso contro i mandati d'arresti emessi dalla Corte penale internazionale dell'Aia. Le condanne erano state richieste dal procuratore capo Karim Khan per genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Le condanne ed i conseguenti mandati d'arresto erano stati espressi dai giudici dell'Aia lo scorso 21 novembre. Tra i capi di accusa v'erano l'uso della fame e della privazione di beni essenziali (come acqua, cibo e medicine) come arma di guerra, l'ostacolazione dell'assistenza umanitaria e l'intenzionalità degli attacchi contro i civili.
In un'intervista, il portavoce della Corte penale internazionale Fadi El Abdallah ha affermato che i sospettati abbiano diritto al ricorso contro i mandati d'arresto, ma sarà necessario per loro avviare un'indagine approfondita in Israele, al fine di dimostrare che non siano stati compiuti crimini di guerra, contro l'umanità ed il genocidio nella striscia di Gaza. "I mandati di arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant potrebbero essere revocati se in Israele verrà avviata un'indagine approfondita" le parole del portavoce. Sarà un'impresa ardua per i due "falchi" israeliani dimostrare la loro innocenza di fronte alle operazioni militari che hanno deciso di intraprendere sul territorio palestinese della striscia di Gaza, la Corte penale dall'Aia ritiene infatti che i due siano "anche responsabili di aver inflitto grandi sofferenze tramite atti disumani al popolo palestinese. Ciò equivale al compiere crimini contro l'umanità".
Infine l'appello dell'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera uscente, durante la riunione dell'Alleanza globale per la soluzione dei due Stati, lo spagnolo Josep Borrell:"Voglio fare un appello a tutti i membri della comunità internazionale, e in particolare ai membri dell'Unione Europea. Non possiamo minare la Corte penale internazionale. È l'unico modo per garantire la giustizia globale. È l'unico modo per chiamare a rispondere delle responsabilità. Se gli europei non supportano pienamente la corte internazionale, senza procrastinazioni, la Corte penale internazionale non funzionerà.
Le decisioni della Corte non sono politiche. È un organo legale formato da persone rispettate, tra le migliori nella professione di giudice. Alcuni di loro sono stati consigliati da sopravvissuti della Shoah; quindi, l'accusa di antisemitismo è ancora una volta una parola fuori luogo. Basta nascondersi dietro l'antisemitismo. Non ha nulla a che fare con l'antisemitismo.
Si tratta di cercare giustizia a livello globale, e fino all'ultimo minuto del mio mandato, continuerò a ripetere la stessa cosa. È nell'onore dell'Europa implementare pienamente e rispettosamente le decisioni della Corte penale internazionale. Se non sarà così, allora il futuro della giustizia non sarà molto promettente" ha concluso il capo della diplomazia europea.
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