04 Settembre 2024
La Nuova Zelanda triplicherà le tariffe d'ingresso per i turisti. Si pagheranno presto 100 dollari locali (circa 56 euro), cui vanno sommati 17-23 NZdollar per l’Eta, l’autorizzazione elettronica, simile all’Esta necessario per entrare da turisti negli Stati Uniti, e a sua volta ritoccata all’insù di recente: il costo totale per il solo accesso – il tutto va corrisposto al momento in cui si richiede il “visto” - sarà quindi dell’ordine dei 70 euro. Lo ha comunicato il Governo di Wellington, stimolando non poche critiche da parte degli addetti al turismo locale, convinti che la tassa più alta scoraggerà i visitatori. Altro che Venezia, Amsterdam, le Cinque Terre e lo stesso Belpaese, nel suo complesso, se la tassa di soggiorno venisse aumentata fino al tetto di 25 euro prospettato nelle scorse settimane. Nel suggestivo stato oceanico, situato quasi agli antipodi dell’Italia, una delle mete più attraenti del pianeta per chi ama la natura e il trekking, ma anche il viaggio on-the-road, nonché uno dei più sicuri per i solo traveller (anche al femminile), già vigeva una tassa d’ingresso di 35 dollari neozelandesi. Secondo il Governo l’incremento della gabella, che ha finalità di conservazione del territorio, ha lo scopo di “garantire che i visitatori esteri contribuiscano ai servizi pubblici e alle esperienze di alta qualità durante il soggiorno". Come molte celebrate località globali, la Nuova Zelanda ha dovuto e deve fronteggiare l’impatto dei turisti sull’ambiente naturale e una perenne criticità da infrastrutture messe a dura prova dai grandi numeri. Tuttavia, l’Associazione dell’industria del turismo neozelandese ritiene che le tariffe più elevate scoraggeranno gli stranieri, soprattutto perché questo settore, un tempo il più grande fonte di esportazioni della Nuova Zelanda, sta ancora lottando per riprendersi dalle rigide chiusure delle frontiere implementate durante la pandemia.
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