11 Giugno 2024
Meloni e Tajani, fonte: imagoeconomica
Conferma di Von der Leyen alla guida della Commissione Europea? Presto per parlarne. Meloni e Tajani vanno in simbiosi in merito al dossier che inevitabilmente sarà il tema principale delle prossime settimane. Von der Leyen sì o von der Leyen no? La premier negli ultimi mesi è sempre stata piuttosto scettica. Interpellata su Rtl 102.5, ha dichiarato: "È presto per dare una risposta, stiamo ancora raccogliendo i dati e bisogna capire quali possono essere le possibili maggioranze", mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani le fa eco: "Ursula von der Leyen è il candidato indicato dai Popolari europei al Consiglio. È un'indicazione politica non un vincolo giuridico. È ancora troppo presto".
Troppo presto. Questo il sentiment dei due leader di FdI e FI, mentre a Salvini va riconosciuto il fatto di esser sempre stato netto su questo punto: mai von der Leyen. Stessa linea che ha intrapreso anche Matteo Renzi, il quale però è rimasto fuori dal Parlamento europeo.
Meloni ha proseguito: "C'è una parte della maggioranza che ha sostenuto Ursula von der Leyen, che tiene bene, però crescono anche, come dicevo, i partiti che non hanno fatto parte di questa maggioranza, quindi bisognerà valutare nelle prossime ore. In ogni caso il responso dei cittadini impone che l'Europa guardi molto più verso il centro-destra perché questo è il risultato elettorale, queste sono le richieste che i cittadini fanno e con questo intendo, politiche sicuramente più pragmatiche, meno ideologiche intendo un ruolo della sinistra che in ogni caso nei prossimi anni sarà meno importante a livello europeo". E quindi si aprono diversi scenari.
Ma che cosa vogliono Meloni, Tajani e tutti quegli esponenti che aspettano di decidere, ed eventualmente appoggiare Ursula? Tra i temi su cui negoziare ci sono sicuramente il Commissario per il mercato interno, il Green Deal ed i migranti.
Il ruolo di Commissario è attualmente ricoperto da Thierry Breton. Ma Meloni, secondo alcune ricostruzioni, vorrebbe che fosse potenziata anche dalla delega alla Concorrenza, che è stata di Margrethe Vestager. Un super commissario quindi, e il nome che si fa è quello di Daniele Franco, ex ministro dell'Economia nel governo Draghi.
Capitolo Green deal: Meloni e Salvini hanno sempre parlato di "eco follie", ragion per cui non ci si può aspettare che la premier sia così morbida con l'attuale presidente della Commissione. Anzi, recentemente la leader di FdI ha definito una "follia idelogica" il divieto dell'Ue alle auto a benzina e a diesel dal 2035. Sui migranti invece la strada potrebbe essere più 'spianata'. Ne sono un esempio i continui viaggi in Tunisia tra tra Meloni e von der Leyen, nella speranza di cercare per un accordo per bloccare le partenze.
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