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Elezioni Usa 2024, quando il Presidente degli Stati Uniti fu eletto il 17 febbraio

1800, per la quarta volta si aprono - dal 31 ottobre al 3 dicembre dato che in un solo giorno si opererà alla bisogna a partire dal 1848 - i seggi e a scrutinio concluso Thomas Jefferson e Aaron Burr, entrambi esponenti del partito democratico repubblicano, conquistano il medesimo numero, settantatre, di Electors

28 Aprile 2024

Elezioni Usa 2024, quando il Presidente degli Stati Uniti fu eletto il 17 febbraio

Fonte foto: @whitehouse FB

1800, per la quarta volta si aprono - dal 31 ottobre al 3 dicembre dato che in un solo giorno si opererà alla bisogna a partire dal 1848 - i seggi e a scrutinio concluso Thomas Jefferson e Aaron Burr, entrambi esponenti del partito democratico repubblicano, conquistano il medesimo numero, settantatre, di Electors (Elettori con l’iniziale maiuscola per distinguerli da quelli comuni dato che in una elezione non diretta ad opera del popolo ma di secondo grado quale è la presidenziale americana il loro specifico compito consiste, una volta composti nel Collegio Elettorale che formano, nel nominare effettivamente il Presidente).

Per conseguenza, dell’incombenza si occupa secondo il disposto costituzionale la Camera dei Rappresentanti esprimendosi in ballottaggio per delegazione la qual cosa significa che il voto di ogni Stato ha il medesimo peso, vale uno, a prescindere dal numero degli abitanti locali, in precedenza determinante, quale risulti dal Censimento in particolare all’uopo decennalmente (nella circostanza, vale quello datato 1790) realizzato.

È solo al trentaseiesimo tentativo che il 17 febbraio 1801 (dal 1793 si entrava in carica il 4 marzo e non come dal 1937 il 20 gennaio dell’anno seguente l’apertura dei seggi) Jefferson prevale. A seguito di tale definizione, stante l’allora e fino alla riforma del 1804 esistente disposizione (sostanzialmente non esistendo il ticket nel quale fossero e siano indicati i distinti nomi del candidato alla Executive Mansion e del Vice), lo sconfitto Burr assunse l’incarico vicario.

Nella vulgata - in verità trascurando il citato Burr e gli altri candidati e guardando esclusivamente al rapporto John Adams (Presidente uscente e ricandidato) Thomas Jefferson (sfidante dallo stesso Adams quattro anni avanti sconfitto), il primo federalista e il secondo democratico repubblicano - la tenzone viene definita e ricordata come il primo rematch, la prima rivincita.

A mio modo di vedere grossolanamente ove si rammenti che, sia pure tutti coscienti del fatto che fosse invero George Washington il solo eleggibile (per questa ragione poi scelto all’unanimità nel predetto Collegio Elettorale), sia nella tenzone 1788/1789 - la sola che vide le urne aperte anche in un anno dispari - che nella seguente 1792 (un rematch precedente quello di cui si è detto) il più volte citato Adams si oppose, cortesemente conscio quale era di quel che dovesse essere il risultato, al Generale Padre della Patria.

di Mauro della Porta Raffo
Presidente onorario della Fondazione Italia USA

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