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Biden e il gioco sporco di Netanyahu, il premier Usa crede che 'Bibi' tifi per Trump alle elezioni di novembre - ESCLUSIVA

19 Marzo 2024

Biden e il gioco sporco di Netanyahu: vuol far vincere Trump - ESCLUSIVA

Joe Biden, fonte: Imagoeconomica

Più si avvicina il giorno del voto, più salgono le preoccupazioni di Biden per una campagna elettorale che stenta a decollare. A togliere il sonno all’attuale inquilino della Casa Bianca il sospetto che Netanyahu stia facendo il gioco di Trump, un gioco sporco, e che lo stesso premier israeliano abbia interesse a far vincere Trump suo grande amico e sostenitore della causa di israele. La convinzione di Washington è che Netanyahu stia scientemente andando contro la volontà di Biden per favorire la campagna elettorale del suo amico Trump. Come sappiamo The Donald è un grande sostenitore della guerra ad Hamas, e con un suo ritorno nella stanza Ovale per Netanyahu sarà più facile restare al potere. "Se la guerra in Palestina continua Biden perde le elezioni" spiega un alto funzionario del dipartimento di Stato in transito a Roma. D'altra parte il mondo ebraico, comprese le potentissime lobby internazionali, in passato hanno già sostenuto Trump e tornerebbero volentieri a farlo. Un bel problema per la campagna elettorale di Joe Biden.

Joe Biden viene descritto "arrabbiato" e "in ansia" per la sua campagna elettorale. In un incontro a porte chiuse avvenuto lo scorso gennaio, il presidente non ha nascosto ai presenti tutta la sua rabbia scattata nel momento in cui gli sono stati sottoposti alcuni sondaggi relativi al Michigan e alla Georgia, Stati chiave che lo hanno visto vincere di misura nel 2020 ma che deve assolutamente riconquistare nel 2024 se vuole il secondo mandato. Stando ad alcune indiscrezioni, Biden non avrebbe accolto benissimo (eufemismo) questa notizia, lasciandosi andare a “imprecazioni ad alta voce” davanti ai numeri sconfortanti che gli sono stati presentati per di più accompagnati dalla causa che li hanno determinati, ovvero, la gestione della guerra fra Israele e Hamas. A frustrare il presidente è anche il fatto di non ricevere abbastanza credito per i successi economici ottenuti. Ed ora ci si mette pure Netanyahu.

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