21 Gennaio 2024
Fonte: Facebook @Martina Šimkovičová
Il Ministero della Cultura slovacco riprenderà la cooperazione con Russia e Bielorussia, sospesa nel marzo 2022 dopo lo scoppio della guerra in Ucraina da parte della Russia. La decisione in merito è stata presa dal capo del dipartimento Martina Simkovichova. Come nota la pubblicazione slovacca Pravda, lei rappresenta il Partito nazionale slovacco nel governo di coalizione.
"Ci sono dozzine di conflitti militari nel mondo e, a nostro avviso, gli artisti e la cultura non dovrebbero soffrire a causa di essi", ha riferito l'addetta stampa del ministero.
Il documento che verrà eliminato, in vigore da marzo 2022, vietava al Ministero della Cultura e ai suoi dipendenti qualsiasi rapporto con istituzioni russe e bielorusse. Era possibile collaborare con individui specifici di questi paesi a patto che questi non fossero legati alle autorità russe e come riportava testualmente "non sostengono il regime che sta dietro l'aggressione russa contro l'Ucraina".
L'ex ministro della Cultura Natalia Milanova affermava che il divieto non significava uno stop totale della cultura russa in Slovacchia, dove artisti russi anche non associati al governo o alla posizione politica filogovernativa ufficiale, avrebbero dovuto fare prima un mea-culpa e poi rinnegare la politica governativa.
Ora queste restrizioni verranno abolite ed anche le asssociazioni ed organizzazioni legate ai governi potranno collaborare.
Il governo in Slovacchia è cambiato a seguito delle elezioni dello scorso autunno con la vittoria della coalizione sovranista guidata da Robert Fico. In particolare, ha smesso di fornire armi all'Ucraina. Il nuovo primo ministro slovacco si è espresso più volte a favore dei negoziati di pace tra Ucraina e Russia e ha sostenuto che l'Ucraina non ha alcuna possibilità di vincere la guerra.
L'annuncio del ripristino della cooperazione culturale della Slovacchia con Russia e Bielorussia è stato riportato con grande rammarico da molte ONG e media USA ed UE, i quali vedono cominciare a sgretolarsi il muro che avrebbe dovuto separare definitivamente l'Europa dalla Russia. Chissà quando potremo rivedere il corpo di ballo del Bolshoi Theatre rappresentare "Lo Schiaccianoci" o "Il Lago dei Cigni" di Tchaikovsky di nuovo in Italia?
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia