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Gaza, "prove video di bombardamenti di Israele su zone sicure per i civili", Onu: "576.600 persone a rischio morte per fame in pochi giorni"

Nella Striscia di Gaza superate le 20mila vittime. È ancora stallo all'Onu, mentre il New York Times rivela: "Israele ha bombardato aree sicure per i civili"

22 Dicembre 2023

Onu: “A Gaza ucciso un bambino ogni 10 minuti”, Ministero Sanità: “Su 9.500 morti, 3.900 sono bambini, 2.400 donne”. Agenzie umanitarie: “Cessate il fuoco immediato”

Fonte: flickr

Una situazione di estrema gravità sta emergendo nella Striscia di Gaza, dove oltre mezzo milione di persone, equivalenti a un quarto della popolazione, sono attualmente a rischio di morire di fame. Intanto sono spuntate "prove video di bombardamenti di Israele su zone sicure per i civili". Morte oltre 20mila persone dall'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.

Onu: "576.600 persone a rischio morte per fame in pochi giorni"

"Oltre mezzo milione di persone potrebbe morire per fame nei prossimi giorni a Gaza". L'allarme è stato lanciato da un recente rapporto redatto da diverse agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni non governative, che evidenzia una crisi alimentare senza precedenti nella regione.

I dati allarmanti presentati nel rapporto sottolineano che la difficoltà nel procurarsi cibo a Gaza ha raggiunto livelli senza precedenti, superando addirittura le difficoltà affrontate in Afghanistan e Yemen negli ultimi anni. La popolazione locale sta fronteggiando una crescente emergenza alimentare, con conseguenze potenzialmente catastrofiche per la salute e la sicurezza di centinaia di migliaia di persone.

La crisi alimentare a Gaza è stata causata da una combinazione di fattori, tra cui il prolungato conflitto nella regione, il blocco economico e le restrizioni alla libertà di movimento. Questi fattori hanno contribuito a una drastica diminuzione delle risorse disponibili e hanno reso sempre più difficile per la popolazione accedere ai generi alimentari di base. La situazione è ulteriormente aggravata dalle difficoltà economiche generalizzate e dalla mancanza di assistenza umanitaria adeguata.

Gaza, slitta ancora il voto sulla tregua

Intanto, il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha deciso di rinviare alle prossime ore di venerdì la votazione della risoluzione sulla bozza redatta dagli Emirati Arabi Uniti e che punta alla cessazione delle ostilità tra Israele e Hamas. L'Egitto ha proposto che il segretario generale delle Nazioni Unite nomini un inviato speciale, esterno alla regione, che si occupi di super visionare il meccanismo degli aiuti umanitari inviati a Gaza.

"Abbiamo la risoluzione e siamo pronti a votarla" - ha annunciato l'ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield - "È una risoluzione che porterà assistenza umanitaria a chi ne ha bisogno. Sosterrà la priorità che l'Egitto ha nell'assicurare un meccanismo sul campo che sostenga l'assistenza umanitaria, e siamo pronti ad andare avanti", ha commentato l'ambasciatrice.

"Non dirò come voterò, ma sarà una risoluzione - se la risoluzione verrà presentata così com'è - che potremo sostenere", ha continuato Thomas-Greenfield, "La bozza di risoluzione è una risoluzione molto forte, pienamente sostenuta dal gruppo arabo che fornisce loro ciò che ritengono necessario per ottenere assistenza umanitaria sul terreno".

Gaza, "Israele ha bombardato zone considerate sicure dai cittadini": la rivelazione del New York Times

Un’indagine video del New York Times ha inoltre rivelato che durante le prime sei settimane di guerra a Gaza, Israele ha usato spesso bombe grandi e molto distruttive in aree considerate sicure per i civili. Per analizzare le immagini, il Times ha utilizzato uno strumento di intelligenza artificiale per scansionare le immagini satellitari del sud di Gaza alla ricerca di crateri di bombe che misurassero oltre 12 metri di diametro o più. In genere, solo le bombe da 900 chilogrammi formano crateri di quelle dimensioni nel terreno leggero e sabbioso di Gaza.

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