09 Dicembre 2023
Fonte foto: @wblau Twitter
L'Opec si dichiara contro l'eliminazione dei combustibili fossili. Lo ha reso noto la stessa Organizzazione con la pubblicazione di una lettera, a firma della presidenza, dove si richiede ai membri del cartello petrolifero (ovvero i 13 paesi produttori tra cui Arabia Saudita, Iran ed Emirati Arabi Uniti) di respingere qualsiasi accordo ai negoziati sul clima in corso a Dubai che prevedesse l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. "Sarebbe inaccettabile che campagne motivate politicamente mettano a rischio la prosperità e il futuro dei nostri popoli", si legge in una parte del documento. La notizia ovviamente ha generato il caos all'interno dell'Unione Europea, che ha commentato in maniera critica la lettera dell'Opec.
L'Opec ha chiesto ai propri membri di respingere qualsiasi accordo che prevedesse l'eliminazione (anche graduale) dei combustibili fossili ai negoziati sul clima in corso a Dubai per la Cop28. Nel documento, a firma del capo dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, la scelta viene motivata così: "Sebbene i paesi membri dell'Opec e i paesi non-Opec che partecipano alla Carta di Cooperazione (CoC) prendano sul serio il cambiamento climatico e abbiano una comprovata esperienza nelle azioni climatiche, sarebbe inaccettabile che campagne motivate politicamente mettano a rischio la prosperità e il futuro dei nostri popoli". Naturalmente la notizia ha suscitato irritazione all'interno dell'Unione Europea e nei suoi paesi membri e la ferma opposizione da parte degli ambientalisti.
Non si è fatta attendere la reazione dell'Unione Europea alla decisione dell'Opec di respingere qualsiasi accordo su l'eliminazione dei combustibili fossili. La decisione dell'Organizzazione di chiudere nettamente ogni trattativa, ha sorpreso sia l'UE che i suoi stati membri. La ministra spagnola per la transizione ecologica Teresa Ribera, vicepremier e ministro alla Transizione ecologica del governo spagnolo, che a Dubai rappresenta i 27 governi dell’Unione europea si è scagliata contro la proposta dell’OPEC definendo la mossa "disgustosa". La Francia si è definita invece "arrabbiata e sbalordita" dalla decisione.
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