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Sahel, ecco la “Nato africana” filo-russa: alleanza militare tra Mali, Niger e Burkina Faso “per combattere il terrorismo”

Costituita la nuova alleanza. In Mali e Burkina Faso, in particolare, è forte la presenza dei mercenari russi del gruppo Wagner

18 Settembre 2023

Sahel, ecco la “Nato africana” filo-russa: alleanza militare tra Mali, Niger e Burkina Faso “per combattere il terrorismo”

È una sorta di Nato africana. E ha connotazioni filo-russe. Le giunte militari in Mali, Niger e Burkina Faso, salite al potere tramite dei colpi di Stato negli ultimi tre anni, hanno siglato un accordo di mutua difesa contro le minacce del terrorismo e quelle di qualsiasi attacco esterno alle rispettive sovranità. Alla presenza dei leader militari che oggi guidano i governi di Bamako, Niamey e Ouagadougou (il colonnello Assimi Goita, il generale Omar Tchiani e il capitano Ibrahim Traoré), le parti si sono impegnate in un documento articolato in 17 punti a combattere il terrorismo in tutte le sue forme, a collaborare per prevenire o sedare le ribellioni armate e a contrastare la criminalità organizzata nello spazio comune dell’alleanza. In Mali e Burkina Faso, in particolare, è forte la presenza dei mercenari russi del gruppo Wagner.

Prevista l’adesione “di qualsiasi altro Stato che condivida le stesse realtà geografiche, politiche e culturali”

La Carta descrive nel dettaglio le future relazioni tra Mali, Burkina Faso e Niger, impegnando i tre Paesi a non attaccarsi a vicenda. L’articolo 11 mantiene inoltre la porta aperta all’adesione di “qualsiasi altro Stato che condivida le stesse realtà geografiche, politiche e socio culturali” dei Paesi fondatori, in quella che appare come Nato africana avente l’obiettivo di unire le forze contro le varie forme di terrorismo attive nella regione. Il riferimento va in particolare alla “ribellione armata”, come precisato nell’articolo 5 e sottolineato ai giornalisti anche dal ministro degli Esteri maliano Abdoulaye Diop, il cui governo è impegnato da fine agosto a contrastare l’offensiva dei combattenti tuareg riuniti nella Coalizione dei movimenti dell’Azawad (Cma). Questi accusano la giunta di aver violato l’accordo di pace concluso nel 2015 ad Algeri con l’allora governo civile di Bamako, sfruttando la scusa del terrorismo per riappropriarsi di territori da loro rivendicati.

Il fallimento della cooperazione G5 Sahel promosso dalla Francia

I tre Stati fondatori dell’Alleanza del Sahel sono gli stessi – insieme al Ciad e alla Mauritania – che rientravano nel quadro di cooperazione regionale G5 Sahel, promosso dalla Francia per contrastare i gruppi armati jihadisti legati ad al Qaeda e allo Stato islamico. Quest’ultima intesa – nota anche con il nome analogo di Coalizione per il Sahel – è andata tuttavia sgretolandosi negli ultimi tre anni quando, di golpe in golpe, la Francia è stata militarmente estromessa dalla regione su volontà delle giunte salite al potere. 

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