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Francia, 16enne turco morto dopo scontro con auto polizia, inseguito mentre impennava in moto, timore nuovo "caso Nahel"

In Francia un 16enne di origine turca, Sefa Sahin, è in stato di morte cerebrale dopo l'impatto con un auto della polizia. Ancora da chiarire le dinamiche, ma iniziano a montare le prime tensioni

08 Settembre 2023

Francia, 16enne turco morto dopo scontro con auto polizia, inseguito mentre impennava in moto, timore nuovo "caso Nahel"

Torna a salire la tensione in Francia, dove la frattura tra banlieue e città, drammaticamente esplosa alcune settimane fa con gli scontri seguiti all'omicidio del giovane Nahel da parte di alcuni gendarmi, rischia ora di essere rivitalizzata. L'episodio scatenante sarebbe la morte di un altro 16enne, ancora una volta immigrato di seconda generazione (questa volta di origine turca), investito mercoledì 6 settembre da una volante della polizia nella città di 25mila abitanti di Elancourt, a soli 40 chilometri da Parigi. Il ragazzo, Sefa Sahin, è stato dichiarato "cerebralmente morto" nella giornata di giovedì 7 settembre, riportano le cronache d'oltralpe. 

Un altro minore, immigrato di seconda generazione, ucciso in Francia dalla polizia: montano di nuovo le tensioni nel quadrilatero

Secondo le ricostruzioni, ancora molto dibattute, il 16enne avrebbe subito un impatto con un auto della polizia mentre, riportano gli agenti, stava impennando con la sua moto. La volante avrebbe cercato di fermare il ragazzo, che non è chiaro se indossasse il casco, dando il via ad un breve inseguimento sfociato nel tamponamento e nella caduta del giovane. Una fatalità, secondo le forze dell'ordine, la cui ricostruzione tuttavia non combacia con quella riportata dal legale della famiglia Sahin, l'avvocato Yassine Bozrou.

Secondo Bozrou, che dice di citare numerosi testimoni oculari e le registrazioni delle videocamere della zona dell'incidente, si sarebbe trattato di "tentato omicidio". Fa eco al legale lo zio di Sefa, Nuri Sahin, secondo cui un veicolo della polizia avrebbe all'improvviso bloccato la strada alla moto del nipote, senza alcun avvertimento, causando l'impatto. A quel punto un'altra volante avrebbe colpito il ragazzo, già a terra. Il 16enne sarebbe quindi stato lasciato riverso sull'asfalto per almeno mezz'ora, riuscendo a vedere una stanza d'ospedale solo un'ora e mezza dopo la caduta. 

Un caso, quello di Sefa, che, come detto, riaccende il clima da semi guerra civile che per oltre una settimana ha illuminato le strade della République. Nella mattinata di ieri, giovedì 7 settembre, i primi scontri con le forze dell'ordine avrebbero preso luogo nell'incrocio dove si sono svolti i fatti. Il prefetto locale ha immediatamente messo in stato di allerta la brigata della gendarmeria Crs-8, corpo speciale adibito al controllo dell'ordine pubblico, nella speranza di evitare il diffondersi di ulteriori violenze.

La brigata è composta da circa 200 agenti ed è stata istituita nel 2021 dal Ministero dell'Interno con lo scopo di disporre di una forza di repressione rapida delle violenze urbane. Un reparto molto giovane, quindi, il cui sempre più diffuso impiego si fa rappresentazione plastica di una linea di faglia tra centro e periferia che sta abbandonando il campo della cronaca, diventando elemento strutturale dell'identità, e della fragilità, della Quinta Repubblica. 

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