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Francia vieta "abaya" alle studentesse musulmane, abito islamico: “La scuola è il tempio della laicità”

Il ministro dell’Educazione nazionale francese, Gabriel Attal, vieta in tutte le scuole pubbliche l’abito islamico che copre l’intero corpo. Le studentesse musulmane dovranno cambiare indumenti

28 Agosto 2023

Francia vieta "abaya" alle studentesse musulmane, abito islamico: “La scuola è il tempio della laicità”

Fonte: Twitter @CVnoticiastv

Nuova polemica in Francia sulla "abaya", l’abito che spopola tra le studentesse islamiche, in particolare nelle banlieue. Da questo momento in poi, l’abito islamico che copre l’intero corpo verrà bandito da tutte le scuole pubbliche della Nazione. 

Francia vieta la "abaya", l'abito musulmano non verrà accettato in nessuna scuola del Paese

A dichiarare la presa di posizione è stato il Ministro dell'Educazione nazionale, Gabriel Attal, il quale ha annunciato la decisione sugli indumenti con cui potersi presentare in classe prima dell’inizio del nuovo anno accademico. L’abaya è una lunga tunica di colore nero che copre tutto il corpo, dal collo in giù, lasciando scoperti testa, mani e piedi. L’obiettivo è quello di nascondere. In Francia in voga tra le studentesse, è possibile acquistarlo in tutti i grandi magazzini proprio perché molto diffuso. Da ieri la lunga tunica coprente è stata vietata da tutte le scuole pubbliche per via del suo riferimento religioso. 

Olivier Vèran, portavoce del Governo francese: "La scuola è il tempio della laicità"

Questa mattina il portavoce del governo, Olivier Véran, ha dichiarato di ritenere la abaya un “abito religioso” e che la scuola "è il tempio della laicità", motivazione con il quale ha giustificato la decisione del Paese di bandire la tunica nera dalle scuole pubbliche francesi. La abaya è molto diffusa anche negli spazi pubblici e, nonostante venga considerato un abito non espressamente religioso, è sempre “consigliato” dai religiosi islamici più ortodossi. Nelle scuole di banlieue, per esempio, le ragazzine si presentano con l'abito lungo che copre tutto il corpo fino ai piedi e la testa avvolta nel velo. 

In merito alla situazione il portavoce Véran ha dichiarato: "Siamo sempre stati chiari, per noi la scuola è il tempio della laicità”. Poi ha specificato: “Non si va a scuola per fare proselitismo religioso ma per imparare. Quando si è in classe non ci si deve trovare esposti a segni religiosi ostentatori". Poi la dichiarazione di Attal in tv: Vogliamo dare regole chiare a livello nazionale ai responsabili delle scuole". Dalla prossima settimana, tutti i presidi delle scuole dovranno incontrare il Ministro per chiarire i dettagli sull’applicazione del divieto. “La proposta di Gabriel Attal è incostituzionale, contraria ai principi fondatori della laicità” risponde la sinistra con il tweet della deputata Clémentine Autain.

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