25 Agosto 2023
Fonte: Wikipedia
Fa molto discutere la scelta del Giappone di riversare nell'oceano le acque contaminate di Fukushima, sede della più grande tragedia nucleare dopo Chernobyl. Si tratta di una operazione che avviene sotto il controllo degli esperti e che, così ci garantiscono, dovrebbe avere un impatto piuttosto limitato sulla contaminazione dei mari. Ma ne siamo davvero certi? La Cina ad esempio ha da subito protestato vibratamente contro questa decisione nipponica, sostenendo che l'impatto sull'ambiente è tragico e dalle conseguenze indicibili. Alleato del Giappone, l'occidente a trazione atlantista, per parte sua, non sembra prestare troppa attenzione alla vicenda, attento com'è - così in Italia - a bloccare le auto diesel non al passo con i nuovi parametri. Il che ci rivela una volta di più la follia dell'ambientalismo neo-liberale, che con il pretesto della difesa ambientale costringe tutti a cambiare auto e poi ben poco ha da dire contro lo scarico in mare delle acque di Fukushima, serenamente presentato come un evento dalle scarse conseguenze ambientali. Con ciò appare oltretutto evidente una volta di più come il vero obiettivo della green economy non sia l'ambiente, che viene utilizzato solo ideologicamente come pretesto, ma il profitto verde del capitale. Insomma il capitalismo produce disastri come Fukushima e poi addirittura riversa in mare le acque contaminate ma vi fa credere che il vero problema per l'ambiente sia l'auto con cui andate al lavoro.
Di Diego Fusaro.
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