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Spagna, la socialista Armengol presidente parlamento dopo accordo Psoe-Puigdemont, Sanchez verso guida governo

In Spagna un accordo tra il Psoe di Sanchez e gli indipendentisti catalani di Junts guidati da Puigdemont (ancora in esilio) consegna la presidenza del parlamento alla socialista Armengol

17 Agosto 2023

Spagna, la socialista Armengol presidente parlamento dopo accordo Psoe-Puigdemont, Sanchez verso guida governo

Armengol, Sanchez; Fonte: El Diario

Una votazione fino all'ultima avvolta nella nebbia dell'incertezza, quella che ha avuto luogo questa mattina a Madrid per eleggere il nuovo presidente del parlamento spagnolo. Fino a poche ore fa, infatti, la  somma dei voti dei due blocchi usciti dalle votazioni di alcune settimane fa, quello conservatore formato da Partito Popolare (PP) e Vox e quello progressista di Partito Socialista (Psoe) e vari partiti regionali (i baschi di Pnv e Eh Bildu, i catalani di Erc e i galiziani di Bng), si presentava perfettamente identica, 171 a testa.

Il Psoe elegge il nuovo presidente del parlamento spagnolo dopo l'accordo tra Sanchez e gli indipendentisti catalani

Una situazione di stallo sbloccata a sorpresa dal partito indipendentista catalano Junts, che con i suoi sette voti è salito ormai agli onori della carica di ago della bilancia della politica spagnola. Il partito catalano guidato dal leader, in esilio dopo la tentata secessione di alcuni anni fa, Carles Puigdemont, ha infine deciso di appoggiare la candidata proposta dall'ex presidente Sanchez (Psoe), la socialista Francina Armengol, ora nuova presidente del congresso dei deputati, il parlamento spagnolo. 

A sciogliere le, numerose, riserve in seno ai catalani di Juntos, una teleconferenza dei vertici di partito (a cui ha preso parte anche Puigdemont) poche ore prima della votazione in aula. Al termine del vertice, quindi, i sette voti sono stati garantiti alla candidata socialista (eletta alla fine con 178 preferenze) in cambio della promessa, da parte del Psoe, di far fronte a quattro richieste presentate da Junts. L'instaurazione di una commissione di inchiesta sugli attentati jihadisti dell'agosto 2017 a Barcellona e Cambrils, l'avvio delle indagini sui presunti casi di spionaggio ai danni di politici catalani, l'inizio dell'utilizzo della lingua catalana nel parlamento di Madrid (affiancata allo spagnolo) e, da ultimo, la formalizzazione da parte della Spagna della richiesta di inserimento del catalano, della lingua euskera e del gallego nella lista degli idiomi ufficialmente riconosciuti ed utilizzati nel parlamento europeo.  

Una votazione, quella di oggi, che permette al fronte di centrosinistra spagnolo di non perdere le speranze attorno la possibilità di formare un nuovo governo, dopo la conquista del senato da parte dei conservatori. Oltre alla presa del parlamento, poi, a rincuorare Sanchez contribuisce anche l'harakiri della coalizione di centrodestra, nella quale, oggi, i popolari del PP ed i radicali di Vox si sono presentati con due diversi candidati alla presidenza del congresso, tradendo una frattura che potrebbe compromettere la possibilità di una comune ricerca di alleati per la formazione del nuovo esecutivo di cui, tutt'ora, la Spagna resta priva.

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