01 Agosto 2023
Da alcuni mesi si registrano “contatti” sempre più frequenti tra i caccia italiani e post-sovietici nei cieli polacchi. La task force “White Eagle” dell'Aeronautica Militare dall'incipit della missione nella area al confine con l'enclave russa di Kaliningrad, incuneata nell'Europa, ha intercettato e sorvegliato oltre 25 velivoli russi, si tratta di caccia Sukhoi e aerei da trasporto Ilyushin. L'attività del gruppo di stanza nella base di Malborg, dove da mesi è operativa nella missione Nato di supporto all'attività di Enhanced Air Policing (Eap), è al comando (per l’Italia) del colonnello pilota Salvatore Florio. In Polonia sono presenti 4 caccia Eurofighter "Typhoon" provenienti dal 4°stormo di Grosseto, dal 36° stormo di Gioia del Colle, dal 37° di Trapani e dal 51° di Istrana. Per 19 volte i caccia italiani sono decollati per interventi rapidi, “l'Alpha Scramble” ha intercettato e identificato più di 24 velivoli. "La nostra presenza, afferma il colonnello Florio, gioca un ruolo molto importante in termini di salvaguardia e deterrenza del fianco Nord-Est dell'Alleanza atlantica". L'attività della task force si concluderà alla fine dell’anno in corso, data in cui sarà operativa quella in Romania. Le Nato Air Policing sono missioni a scopo di deterrenza e di difesa, supervisionate dal Comando aereo della Nato. Il loro obiettivo è la protezione e la messa in sicurezza dello spazio aereo dei paesi membri e le azioni adottate sono il rilevamento radar dei velivoli che sorvolano le zone interessate e l'intercettazione e identificazione di quelli che non rispondono alle comunicazioni via radio e che possono essere considerati potenziali minacce. Il gruppo ha sede nell'aeroporto Krolewo di Malbork, una base che dista 30 miglia da Kaliningrad, 155 miglia dalla Bielorussia e 230 miglia dall'Ucraina. Queste distanze in volo non supersonico vengono coperte dai caccia rispettivamente in circa 3,15 e 20 minuti. E’ il centro Nato-Otan di Uedem in Germania a far scattare le sirene di allarme nella base polacca, nell’istante dello "scramble", passano in media meno di dieci minuti e in altri dieci minuti i caccia italiani sono vicini ai velivoli "bersaglio" dell'intercettazione. Una volta individuati, gli aerei intercettati proseguono la loro rotta su acque internazionali impegnando le “flight information region” di Polonia, Svezia e Germania, per essere sorvegliati e affiancati dagli Eurofighter, imponendo il rispetto delle norme d’ingaggio aereo di rientro a Kaliningrad.
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