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Moldova, espulsione di 45 dipendenti dell’ambasciata russa per “ridurre il personale”. Mosca: “Decisione russofoba, risponderemo”

Chisinau vuole portare lo stesso numero di dipendenti dell’ambasciata moldava (10 dipendenti e 15 diplomatici), ma per il Cremlino la decisione non resterà “senza reciprocità”

26 Luglio 2023

Moldova, espulsione di 45 dipendenti dell’ambasciata russa per “ridurre il personale”. Mosca: “Decisione russofoba, risponderemo”

La Moldova espellerà 45 dipendenti dell’ambasciata russa, compresi diplomatici e personale tecnico. L’ha annunciato Igor Zakharov, consigliere per la comunicazione al ministero degli Affari esteri e l’integrazione europea della Moldova. Il servizio stampa del ministero degli Esteri ha riferito che è stata presa la decisione di ridurre il personale dell'ambasciata russa in Moldova, portandolo al livello del personale dell’ambasciata moldava a Mosca: 10 diplomatici e 15 dipendenti incaricati di funzioni amministrative, tecniche e di altro tipo. Questa decisione potrebbe essere dettata dalle presunte numerose mosse ostili e dai tentativi di destabilizzare la Moldova a livello nazionale.

Chisinau vuole portare lo stesso numero di dipendenti dell’ambasciata moldava

La reazione di Mosca non si è fatta attendere. La riduzione del numero di diplomatici russi a Chisinau “non può rimanere senza risposte adeguate” da parte della Russia, ha affermato Dmitry Peskov, portavoce del presidente della Federazione Russa. “Sfortunatamente, Chisinau porta deliberatamente le nostre relazioni in uno stato molto miserabile, si può solo esprimere rammarico a questo proposito. La russofobia è incoraggiata in ogni modo possibile ora in Moldova”, ha detto Peskov, aggiungendo che, “naturalmente, tali passaggi, secondo le regole diplomatiche, non rimangono senza reciprocità”.

Negli anni la Moldova ha accumulato debiti verso Gazprom

La crisi diplomatica tra Mosca e Chisinau, secondo Limes, può condurre a pesanti ripercussioni socio-economiche per la piccola repubblica costituzionalmente neutrale. Non tiene banco solo la questione della regione separatista della Transnistria o della comunità turcica filorussa della Gagauzia, ma anche i debiti accumulati negli anni verso Gazprom (Chisinau non paga per i consumi di gas dei residenti transnistriani) e le rimesse della nutrita diaspora moldava nella Federazione Russa. In assenza di supporto occidentale illimitato e a fondo perduto, la bancarotta della Moldova potrebbe essere dietro l’angolo e l’impoverimento della sua popolazione accentuato. 

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