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Indonesia, traffico illegale di organi su Facebook, oltre 10mila euro per un rene: 12 arresti

I "donatori", tutte persone con problemi economici e disoccupate, venivano contattate dai trafficanti tramite facebook e convinte a recarsi in Cambogia per sottoporsi all'espianto del rene che poi sarebbe stato immesso sul mercato nero del traffico di organi. Il tutto avveniva con la complicità di un poliziotto e un ufficiale dell'immigrazione per eludere i controlli

26 Luglio 2023

Indonesia, traffico illegale di organi su Facebook, oltre 10mila euro per un rene: 12 arresti

polizia indonesiana

 

Dodici persone sono state arrestate in Indonesia per traffico illegale di organi umani che avveniva tramite un gruppo presente sul social network facebook e in cui sono coinvolti poliziotti e ufficiali dell'immigrazione accusati di aver aiutato i trafficanti a mandare 122 indonesiani in un ospedale in Cambogia per vendere i loro reni.

Tutte le 122 vittime, inclusi operai, insegnanti e dirigenti, sono tornate in Indonesia e la polizia sta cercando altre potenziali persone coinvolte che potrebbero fornire la loro testimonianza utile alle indagini.

Indonesia, traffico illegale di organi, i donatori “lo facevano per soldi”

I “donatori” erano tutte persone che avevano perso il lavoro e che quindi, per denaro, in accordo con i trafficanti, si sottoponevano ad espianti e vendevano (in questo caso) un rene. Il prezzo dell’organo oscillava intorno ai 200 milioni di rupie indonesiane, circa 10mila euro. Sei delle vittime si trovano ancora sotto osservazione medica.

Nove degli arrestati erano ex vittime del traffico di organi, quindi persone che, a loro volta, hanno venduto un rene. Ora sono accusate di aver attirato gente proveniente da tutta l'Indonesia attraverso i social network per convincerle a sottoporsi ad espianto a Phnom Penh, capitale della Cambogia.

Il volume d’affari proveniente dal traffico illecito, iniziato nel 2019 è stimato in 24,4 miliardi di rupie (1,6 milioni di euro), mentre a ciascuna vittima sono stati corrisposti 135 milioni di rupie (9 mila euro).

Pene severe e multe salate

Il poliziotto e l'ufficiale dell'immigrazione di Bali coinvolti, sono accusati di abuso di potere: l’ufficiale avrebbe falsificato dei documenti per permettere alle vittime di recarsi in Cambogia, percependo per ognuna di loro la somma di 3 milioni di rupie (circa 200 euro); l’agente invece avrebbe vigilato sugli spostamenti per evitare controlli da parte dei suoi colleghi, percependo per questo la somma di 612 milioni di rupie (40mila euro).

Tutti gli arrestati, accusato di aver violato la legge sulla tratta degli esseri umani, rischiano 15 anni di carcere e una multa di 600milioni di rupie (circa 39 mila euro). I due poliziotti invece rischiano fino a 5 anni di carcere.

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