24 Luglio 2023
Twitter: @sglezzzz
La procura della Corte Suprema spagnola ha avanzato una richiesta al giudice istruttore Pablo Llarena per emettere un mandato di arresto e detenzione, nonché un mandato di arresto europeo e internazionale nei confronti dell'ex presidente catalano Carles Puigdemont e del suo assessore Toni Comín. La richiesta segue la sentenza del Tribunale dell'Unione Europea che ha confermato il ritiro dell'immunità parlamentare di Puigdemont ad inizio luglio. Questo sviluppo giunge proprio in prossimità delle elezioni politiche in Spagna e del ruolo potenzialmente determinante che Puigdemont potrebbe avere nella formazione di una maggioranza post-elettorale.
Il partito di Puigdemont, Junts per Catalunya, ha ottenuto sette seggi nelle ultime elezioni politiche, il che lo rende un possibile alleato chiave per la costituzione del nuovo governo spagnolo guidato dal leader socialista Sanchez. Tuttavia, astenendosi dalle negoziazioni, Puigdemont potrebbe favorire l'emergere di un governo a guida socialista, ribaltando il trend iniziale che sembrava pendere verso un'alleanza di destra tra i Popolari e la destra radicale di Vox.
L'assistente di Puigdemont, Aleix Sarri i Camargo, ha commentato su Twitter che la richiesta di arresto europeo è un chiaro esempio di dialogo ostile da parte del governo spagnolo. Nel frattempo, media locali hanno riferito dell'arresto della eurodeputata secessionista catalana Clara Ponsatí, ex membro del governo di Puigdemont, che era tornata in Spagna dopo un periodo di esilio all'estero. Il mandato di arresto nazionale nei confronti di Ponsatí era stato emesso per il reato di "disubbidienza" a causa della sua assenza a un'udienza in tribunale.
La sentenza del Tribunale dell'Unione Europea, emessa il 5 luglio, ha respinto la richiesta di Puigdemont di mantenere l'immunità già sospesa nel 2021 dal Parlamento Europeo, aprendo la strada alla richiesta di arresto avanzata da Pablo Llarena. In risposta alla sentenza, Puigdemont ha annunciato il ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, affermando che la decisione potrebbe minacciare i "diritti fondamentali" dell'UE e dei cittadini catalani. Ha poi dichiarato che la lotta per la libertà continuerà con determinazione.
Il ricorso presentato da Puigdemont, Casamajó, Comín e Ponsatí contro la revoca dell'immunità parlamentare era motivato dalle accuse di ribellione e malversazione relative al referendum di indipendenza auto-proclamato dalla Catalogna nell'ottobre 2017. Inizialmente, le autorità spagnole hanno avviato un procedimento penale nei confronti di varie persone, tra cui Puigdemont, Comín e Ponsatí, tutti membri del governo della Catalogna all'epoca del referendum. Successivamente, i tre sono stati eletti al Parlamento Europeo nel 2019, ma le autorità spagnole hanno chiesto la sospensione dei loro seggi poiché non hanno giurato fedeltà alla costituzione spagnola, una richiesta sostenuta dal Parlamento Europeo.
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