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Vertice Nato a Vilnius, Erdogan si beffa di Bruxelles e Washington: "Ok a Svezia nell'alleanza quando Turchia nell'UE"

10 Luglio 2023

Vertice Nato a Vilnius, Erdogan si beffa di Bruxelles e Washington: "Ok a Svezia nell'alleanza quando Turchia nell'UE"

Un vertice NATO, quello in corso in questi giorni nella capitale lituana Vilnius, che sarà probabilmente ricordato come uno dei più complicati della storia recente dell’alleanza atlantica.

La NATO si spezza sull’ingresso della Svezia, Turchia vs tutti

Tantissimi i dossier da discutere tra i vari soggetti coinvolti, a partire dallo status dell’Ucraina e della sua possibile, futura, entrata nell’alleanza (possibilità, però, sempre più sbiadita, per lo meno nel breve periodo, dall’opposizione di Washington e Berlino), la continuazione e la tipologia del sostegno a Kiev contro Mosca, l’allargamento del settore di interesse NATO all’indo pacifico, l’aumento delle spese militari degli alleati europei. Tra le varie questioni, poi, una in particolare sta rendendo i rapporti all’interno del consorzio del nord atlantico particolarmente tesi già da diversi mesi, e non è mancata di essere sollevata sin dalle prime ore del summit: la questione dell’entrata nella NATO della Svezia.

All’indomani dell’inizio del conflitto in Ucraina, infatti, Svezia e Finlandia, storicamente orgogliose della propria neutralità, si erano apprestate a fare richiesta di accesso all’alleanza, preoccupate dalla rinnovata aggressività del vicino russo. Nessun problema per la Finlandia, nel giro di pochi mesi nuovo membro con il condiviso e trasversale appoggio di tutti gli altri; discorso diverso, invece, per la Finlandia. In seno alla NATO, un membro continua a rifiutare di concedere il proprio benestare all’entrata del Paese nordico nell’alleanza, la Turchia. Da anni Ankara accusa Stoccolma di dare rifugio a decine di curdi legati al PKK, dal Paese europeo considerati rifugiati politici e da quello anatolico terroristi. La questione è stata poi trasfusa a tutti i rapporti tra le due cancellerie, di fatto incrinandoli indelebilmente. Forte leva negoziale per Ankara, quindi, il proprio assenso all’entrata di Stoccolma nell’alleanza (entrata per la quale servono i voti favorevoli di tutta l’alleanza).

Nonostante le pressioni degli alleati (in primis Washington, ansiosa di avere al più presto un altro Paese affacciato sul Baltico nell’alleanza atlantica) Ankara continua a temporeggiare, consapevole dello status privilegiato che la sua posizione geografica (è l’unico Paese seriamente capace di contrastare Mosca nel Mar Nero) le dà. Non a caso, quindi, Erdogan ha voluto ricordare fin da subito, durante le prime ore del Summit di Vilnius, che la posizione turca nei confronti di Stoccolma non cambia. Non solo, ma l’ha fatto toccando un altro dei nervi più scoperti nei rapporti con numerosi alleati, quello dell’entrata di Ankara nell’UE, tema ufficialmente distinto ma nella realtà delle relazioni internazionali utile punto di pressione per il Rais: “Per prima cosa, apriamo la strada per la Turchia nell’Unione europea e poi apriamo la via per la Svezia come abbiamo fatto con la Finlandia”.

Le reazioni di Bruxelles e Stoltenberg, irritazione e mediazione

Non si è fatta attendere la risposta, prevedibile, di Bruxelles, affidata alla voce della portavoce della Commissione UE Dana Spinant: “Non è una sorpresa dire che i due processi sono separati. L’Ue ha un processo molto strutturato di allargamento, e i diversi step devono essere soddisfatti da ogni candidato. È un processo che guarda al merito. Questo processo non può essere legato a quello dell’adesione della Svezia nella Nato. I due processi non possono che essere separati”. Parole, come detto, prevedibili, e che tradiscono una certa irritazione per quella che in sede europea viene già considerata come l’ennesima provocazione del sempre più ingombrante alleato mediterraneo.

A cercare di calmare gli animi ed evitare di far deragliare le discussioni anche sugli altri dossier, ci ha pensato il Segretario Generale Stoltenberg, intervenuto con parole di mediazione, forse, ritengono tuttavia diversi osservatori, rischiando di sbilanciarsi un po’ troppo su questioni nelle quali, teoricamente, non avrebbe alcun tipo di autorità: “Sostengo le ambizioni della Turchia a diventare un membro dell’Ue. Ma dobbiamo ricordare che la Svezia ha rispettato le condizioni definite a Madrid affinché diventi un membro dell’Alleanza. Le ha rispettate per andare incontro alle legittime preoccupazioni della Turchia ma è importante rispettare le legittime preoccupazioni in termini di sicurezza dell’Alleanza”.

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