05 Luglio 2023
Biden e von der Leyen, fonte: imagoeconomica
È Ursula von der Leyen la preferita di Biden per la guida della Nato. Un pensiero uscito nelle scorse settimane ma che si rafforza secondo nuove ricostruzioni che vedrebbero nella presidente della Commissione Ue la preferita del premier Usa. A patto che questa si liberi dal suo ruolo attuale. Non facile visto che i popolari la vorrebbero anche anche per i prossimi cinque anni, ma la possibilità di guidare gli Alleati alletta Ursula, considerando anche che sarebbe la prima donna ad avere l'incarico.
Va sottolineato come Von der Leyen prenderebbe il posto di Stoltenberg alla guida della Nato nel 2024 con l'attuale segretario generale che dunque non rinuncerebbe alla proroga comunicata ieri ed ufficiale al vertice di Vilnius l'11 ed il 12 luglio. La difficoltà nel trovare un successore e la necessità di portare avanti dossier importanti come la guerra in Ucraina e l'ingresso della Svezia nell'Alleanza ha fatto la sua parte.
Nel caso in cui Von der Leyen dovesse sentirsi ormai segretario in pectore considerando il forte appoggio di Biden allora potrebbe anche dire 'no, grazie' alla proposta del Partito Popolare Europeo che ha anche rotto con la Le Pen pur di sostenere la sua scelta. D'altronde i legami tra Biden e Ursula negli ultimi mesi si sono rinforzati grazie alla recente visita a Washington della presidente della Commissione: guerra in Ucraina, clima, energia. Sono tanti i temi su cui vanno d'accordo, ragion per cui il premier sta tentando di convincerla.
Chi è stato costretto a farsi parte è stato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace che non ha ricevuto l'appoggio della Casa Bianca.
Quel che è certo è che l'ex ministro dei governi Merkel non rimarrà disoccupato. O nuovo mandato alla guida della Commissione Ue dove riceverà l'appoggio dei popolari anche se dovrà superare alcuni scetticismi del leader Weber, o Nato. Non ci sono alternative. Per Von der Leyen sarà un 2024 importante ma lo sarà per tutto l'Occidente. Se dovesse essere lei a succedere a Stoltenberg la linea adottata nell'ultimo anno non cambierà e la guerra in Ucraina non conoscerà un 'cessate il fuoco'.
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