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Scontri in Francia, quando nel 2005 il generale Pierre Marie Gallois profetizzò la morte della Repubblica

Nel 2005 l'incontro con il generale Gallois fu occasione per ascoltare le sue riflessioni sul futuro della Francia. Le sue profezie, allora spaventose, si stanno oggi materializzando negli scontri che mettono a rischio la Repubblica

01 Luglio 2023

Scontri in Francia, quando nel 2005 il generale Pierre Marie Gallois profetizzò la morte della Repubblica

Fonte: Getty Images

Gli scontri in Francia sono il segno di qualcosa di gravissimo, ma non gravissimi, anzi. Le bande di "risorse" stanno usando una parte minimalissima delle loro potenzialità. Per ora i boss scatenano la manovalanza in violenze e saccheggi solo per alzare la cifra della "tassa" che lo Stato deve pagare e per avere più mano libera su certi traffici.

Quando, presto, tireranno fuori dai garage le armi portate dalla Siria, allora sì che sarà guerra e la Francia perderà. Settembre 2005, Parigi bruciava già e io incontravo un gigante della storia militare francese: Pierre Marie Galois, torinese di nascita e poi generale di brigata dell'aviazione francese e uomo determinante nella costituzione dell'arsenale nucleare di Parigi.

Grande stratega e fine geopolitico con decine di pubblicazioni illuminanti sulla guerra demografica, la fine dell'Occidente, l'islamo-gauchismo, le guerre nei Balcani e in Africa, dall'alto dei suoi novant'anni, fece una analisi lunga e spietata della situazione europea e concluse con queste parole: tra una decina d'anni la Francia sarà investita da una guerra civile di stampo etnico-religioso e sarà combattuta nelle città, come la battaglia di Algeri.

Già in condizioni normali sarebbe una guerra asimmetrica difficile, ma con la sinistra al governo noi la perderemo sicuramente e la Francia come la conosciamo non esisterà più. Sta accadendo. Inutile illudersi che stando nella cornice della cosiddetta "democrazia" un qualsivoglia governo possa risolvere la situazione.

di Max Ferrari

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