27 Giugno 2023
Putin, fonte: imagoeconomica
C’è un interrogativo imperante dal momento in cui la Wagner si è ritirata dalla tentata “marcia su Mosca” e dalla successiva scomparsa dalla scena del suo capo Yevgeny Prigozhin: che ne sarà del gruppo paramilitare più efficiente al mondo? Chi prenderà il posto di Prigozhin?
Se da una parte, la presenza della Wagner in paesi come l’Africa in cui è molto attiva, rende improbabile il suo scioglimento portando a ipotizzare altri nomi alla sua guida; dall’altra, l’invito del presidente Putin ai miliziani, reso ieri durante il suo discorso alla nazione in diretta Tv, lascerebbe pensare alla fine della brigata paramilitare. A questo bisogna aggiungere anche quanto detto da Prigozhin in un audio di 11 minuti diffuso su Telegram, in cui motiva la sua ribellione dicendo di aver voluto difendere i miliziani perché la Wagner sarebbe stata sciolta il prossimo 1 luglio.
Vladimir Putin, infatti, durante il suo discorso ha più volte sottolineato lo spirito patriottico dei miliziani, lodandone la loro attività al confine con l’Ucraina.
“Sappiamo e sapevamo che la maggior parte dei combattenti e dei comandanti della Wagner sono patrioti e fedeli alla loro patria, l'hanno dimostrato sul campo di battaglia, liberando diversi territori – ha detto Putin -. I miliziani della Wagner potranno sottoscrivere un contratto per mettersi agli ordini del ministero della Difesa, tornare alle loro famiglie o riparare in Bielorussia” ha aggiunto.
L’esilio in Bielorussia fa parte di un negoziato mediato grazie al presidente bielorusso Lukashenko, quando i miliziani si trovavano a circa 200 km da Mosca. Putin non ha dato l’ordine di sparare, purché questi si ritirassero dalla ribellione.
Un’apertura dunque che mirerebbe a reintegrare, al servizio del Paese, i miliziani che “hanno sbagliato, ma hanno capito l’errore”.
Cosa si nasconde dietro questo messaggio di Putin? Lo scioglimento della Wagner? Questa è una delle ipotesi che circola nelle ultime ore, soprattutto in rete, ma che sembrerebbe essere smentita da una notizia diffusa dall’agenzia russa Tass e da Meduza, i quali sostengono che due centri di reclutamento dei mercenari della Wagner, sono stati riaperti a Tyumen e Novosibirsk, in Siberia.
A questo punto, se il gruppo militare non sarà disciolto, sorge spontanea un’altra domanda: chi prenderà il posto di Prigozhin? Non ci sono ancora notizie ufficiali su eventuali sostituzioni, ma tra le ipotesi che si fanno strada tra esperti e analisti di guerra, spunta il nome di Dmitry Utkin, co-fondatore del gruppo Wagner e da sempre sul campo al confine con l’Ucraina.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia