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Prigozhin, il sospetto dell'ambizione personale e del denaro straniero dietro la ribellione del mercenario. Sequestrati 4 mld di rubli (43 mln di euro) in contanti dagli uffici Wagner di Mosca

Si accumulano i sospetti sulle motivazioni della ribellione del capo della compagnia di mercenari Wagner. Tra le ipotesi principali, l'ambizione personale dell'oligarca ed i finanziamenti dall'estero

24 Giugno 2023

Prigozhin, il sospetto dell'ambizione personale e del denaro straniero dietro la ribellione del mercenario. Sequestrati 4 mld di rubli (43 mln di euro) in contanti dagli uffici Wagner di Mosca

Iniziano, durante queste ore convulse, a circolare le prime ipotesi per cercare di spiegare i motivi che abbiano spinto Prigozhin, proprietario della compagnia Wagner, a sganciarsi completamente dall’autorità di Mosca e dare inizio ad un’escalation di violenza contro il Cremlino che, secondo molti osservatori, rischia di scivolare in un bagno di sangue.

L’ambizione personale di Prigozhin all’origine dell’insurrezione

Le teorie che al momento sembrerebbero andare per la maggiore sono due. La prima, è quella dell’ambizione personale dello “chef di Putin”. Non è un segreto la sua disaffezione, cordialmente ricambiata, nei confronti dell’élite politico-militare della capitale, da lui spesso accusata di remare contro gli interessi del Paese, limitando le capacità belliche della sua compagna (numerosi i video degli ultimi mesi in cui denuncia il Ministero della Difesa di non mandare rifornimenti ai suoi uomini) e nascondendosi dietro al muro della burocrazia. I suoi attacchi, però, finora avevano sempre risparmiato Putin, verso cui invece non risparmiava parole di stima e promesse di lealtà.

Le cose sono cambiate all’improvviso nelle ultime ore, con quella che, a tutti gli effetti, si sta rivelando una campagna militare contro la capitale, secondo alcuni per tentare un colpo di stato. L’idea di un Prigozhin alla conquista del Cremlino, in effetti, sembrerebbe ora spiegare alcuni dettagli ritenuti di scarso valore negli ultimi mesi, e quindi sfuggiti ai radar delle opinioni pubbliche (forse non delle intelligence) occidentali. Inizierebbero, ad esempio, a trovare un senso nell’ambizione personale del capo dei mercenari alcuni sondaggi comparsi a inizio anno su diversi gruppi telegram riconducibili alla compagnia, nei quali si chiedeva se, in caso di elezioni, si sarebbe valutato l’appoggio ad un’eventuale candidatura di Prigozhin. La voce, poi di un suo interessamento alla politica russa, si è molto gonfiata nel dibattito pubblico russo a partire dall’inizio di quest’anno, anche se, certamente, non erano queste le modalità che ci si aspettava adottasse.

I dubbi sul finanziamento dall’estero della compagnia Wagner

La seconda teoria che sta venendo in queste ore ampiamente discussa da numerosi osservatori, è quella del finanziamento dall’estero. A tradire Prigozhin su questa pista, è chiaramente la sua professione, quella del mercenario, che ne fa un soggetto particolarmente predisposto al cambio di casacca, nel caso la convenienza lo richieda. In molti, quindi, ritengono che dietro all’insurrezione dei mercenari Wagner potrebbero esserci finanziamenti stranieri che avrebbero trovato nei reparti di Prigozhin un’ottima quinta colonna per portare il caos dietro le linee del fronte russe, in un momento in cui l’attesa, per mesi, controffensiva ucraina si stava dimostrando deludentemente misera.

Difficile indicare chi sarebbero questi “investitori” stranieri, si parla sempre di una teoria, ma è chiaro che gli occhi puntino sull’occidente. A sostenere questa tesi, forse, potrebbe esserci anche il sequestro da parte dell’FSB (servizi interni russi) di circa 4 miliardi di rubli (43 milioni di euro) in contanti dagli uffici Wagner di Mosca. Denaro a detta di Prigozhin destinato a pagare gli stipendi dei suoi mercenari, ma la cui origine, in contanti, non sarebbe ancora chiara.

In quest’ottica, quindi, troverebbero nuova linfa le voci diffusesi, e poi andate a morire, alcune settimane fa, nelle ultime fasi della conquista russa di Bahkmut, quando si disse che la Wagner stesse fornendo all’esercito ucraino le posizioni delle forze regolari russe, per permettere agli uomini di Kiev di dirigere con precisione il tiro delle artiglierie contro l’esercito della Federazione. Molte teorie, chiaramente, per le quali non è detto ci sarà mai una conferma univoca, ma che secondo molti si incastrano bene l’una nell’altra.

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