22 Giugno 2023
Titan (fonte OceanGate)
Spuntano sempre più dubbi sulla sicurezza di Titan, il sottomarino della OceanGate partito il 18 giugno 2023 per andare a visitare il relitto del Titanic e scomparso nell'Oceano Atlantico. Prima è emersa la dichiarazione di un ex dirigente della società, licenziato nel 2018 dopo aver sollevato dubbi sulla sicurezza del sommergibile oltre i 1.300 metri. Ora si parla anche di una lettera che l'industria delle imbarcazioni aveva inviato lo stesso anno alla OceanGate, esprimendo preoccupazione e avvertendo sulle possibili conseguenze "catastrofiche" in caso di partenza.
A quanto pare erano tantissimi e noti i dubbi sulle condizioni di sicurezza in cui operava OceanGate per le visite al relitto del Titanic con il batiscafo Titan. Emersi già nel 2018, secondo numerose testimonianze non sarebbero stati considerati dalla OceanGate. Come fa sapere il New York Times, l'industria delle imbarcazioni sommergibili era così preoccupata per l'approccio "sperimentale" di OceanGate, che nel 2018 diversi esperti scrissero una lettera in cui avvertivano di possibili conseguenze "catastrofiche" nello sviluppo del sommergibile e nella sua missione pianificata per visitare il relitto del Titanic.
La lettera era stata inviata all'amministratore delegato di OceanGate, Stockton Rush, dal comitato Manned Underwater Vehicles della Marine Technology Society, un'associazione che ha l'obiettivo di promuovere la tecnologia oceanica ed educare il pubblico su di essa. I firmatari - oltre trenta persone tra cui oceanografi, dirigenti di società di sommergibili ed esploratori di acque profonde - hanno espresso "unanime preoccupazione" per lo sviluppo da parte di OceanGate del sommergibile turistico Titan.
Il presidente della Manned Underwater Vehicles, Will Kohnen, ha dichiarato in un'intervista che la lettera era nata proprio sulla scorta del timore di quello che sarebbe potuto accadere se l'azienda non si fosse attenuta agli standard stabiliti in materia di sicurezza. La lettera affermava che il marketing di OceanGate per il Titan era stato "fuorviante": sosteneva che l'imbarcazione avrebbe soddisfatto e superato gli standard di sicurezza, valutati da un'agenzia nota come DNV. L'azienda però non aveva in programma di far valutare il Titan.
I leader del settore hanno affermato che OceanGate dovrebbe testare i suoi prototipi sotto la supervisione di DNV o di un altro ente accreditato. "Sebbene ciò possa comportare tempi e costi aggiuntivi", si legge nella lettera, "è nostra opinione unanime che questo processo di convalida da parte di una terza parte sia una componente fondamentale per la salvaguardia degli occupanti dei sommergibili".
Kohnen ha riferito che Rush, amministratore delegato di OceanGate, lo chiamò dopo aver letto la lettera e gli disse che le normative del settore stavano soffocando l'innovazione. Gli esperti hanno spiegato che ci sono 10 sommergibili al mondo in grado di raggiungere i 4000 metri di profondità, ma Titan è l'unico non certificato. In un post del 2019 sul blog intitolato "Perché Titan non è classificato?", l'azienda lo aveva ribadito, affermando che, essendo il sommergibile così innovativo, ci sarebbero voluti anni per ottenere la certificazione da parte delle principali agenzie di valutazione: "Far conoscere a un ente esterno ogni innovazione prima che venga testata nel mondo reale è un anatema per la rapidità dell'innovazione". La compagnia, interpellata dal New York Times, ha rifiutato di commentare la lettera.
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