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Covid Cina, l’epidemiologo Zhong Nanshan: “A giugno 65 mln di casi a settimana” su una popolazione di 1,4 mld

Per la National Health Commission le varianti XBB mostrano una trasmissibilità superiore a Omicron, ma senza cambiamenti in termini di patogenicità

23 Maggio 2023

Covid Cina, l’epidemiologo Zhong Nanshan: “A giugno 65 mln di casi a settimana” su una popolazione di 1,4 mld

La previsione è dell’epidemiologo Zhong Nanshan: “In Cina, a giugno, ci saranno 65 milioni di nuovi casi di Covid” su una popolazione, quella del gigante asiatico, di 1,4 miliardi di persone. Nanshan è intervenuto a Guangzhou al Greater Bay Area Science Forum. Ad alimentare la nuova ondata di contagi sarebbero le varianti XBB di Sars-CoV-2, diventate dominanti nel Paese. Mutanti contro cui la Cina ha approvato due nuovi vaccini prossimi alla commercializzazione e si appresta ad autorizzarne altri 3 o 4, ha riferito Zhong. Per la National Health Commission le varianti XBB, ricombinanti di Omicron, mostrano una trasmissibilità e una fuga immunitaria superiori a Omicron, ma senza cambiamenti significativi in termini di patogenicità.

L’esperto di malattie respiratorie  Wang Guangfa: “Prevenzione per le persone fragili”

L'ondata in corso non dovrebbe dunque produrre sugli ospedali cinesi gli effetti travolgenti visti lo scorso inverno dopo l'abbandono della politica Zero Covid. Wang Guangfa, esperto di malattie respiratorie del Peking University First Hospital, ha sottolineato l'importanza per le persone fragili di adottare opportune misure di prevenzione. Le varianti XBB di Sars-CoV-2, che in Cina stanno alimentando una nuova ondata Covid per cui si attende un picco da circa 65 milioni di casi a settimana a fine giugno, “di sicuro hanno caratteristiche di trasmissibilità e immunoevasione” tali da far prevedere “anche da noi un possibile rialzo dei contagi fra 2-3 mesi”, ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano.

Pregliasco: “In Italia siamo in una fase decrescente”

“Ma sarà un rialzo non importante, probabilmente senza un impatto significativo in termini di casi gravi”, ha proseguito Pregliasco. “Il virus rimarrà con noi, con andamenti ondulanti e non sincroni a livello mondiale”, guidati nelle diverse aree del mondo “dai livelli di immunità ibrida acquisita dalla popolazione e dalla distanza dall'ultima onda. Noi al momento siamo in una fase decrescente perché abbiamo subito un'onda di risalita poco tempo fa, ma nel prossimo futuro un rialzo è possibile con il calo dell'immunità ibrida, quindi con l'aumento del bacino dei vulnerabili al contagio, e con la diffusione di mutanti trasmissibili e immunoevasivi come i ricombinanti di Omicron XBB.

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