19 Maggio 2023
F-16, fonte: Twitter @RobertPMaverick
Alla fine la già risibile resistenza è caduta. Gli Usa danno il via libera all'Ue per inviare gli F-16 all'Ucraina, l'arma che più di tutte Zelensky ha chiesto per continuare l'escalation e che più di tutte aspetta per la controffensiva che Kiev ha in programma. Un via libera che, secondo la Cnn, non coinvolgerà direttamente Washington che in questo momento si tiene alla larga dall'invio dei caccia.
Chi è intenzionato ad aiutare Kiev sono Olanda, Belgio, Danimarca e Norvegia, pronti a fornire all'Ucraina più di 125 F-16. Zelensky, in queste ore a Gedda dove parteciperà ad un vertice della Lega Araba può dirsi soddisfatto. È l'arma su cui ha fatto più pressioni negli ultimi mesi, convincendo alla fine, la già debole leadership di Biden a dare il via libera a Bruxelles per l'invio. Washington non si opporrà qualora gli Stati europei volessero procedere nell'armare l'alleato più di quanto finora non abbiano fatto.
La stessa amministrazione Usa, crede che dopo le sanzioni già annunciate che verranno inflitte alla Russia e alla controffensiva ucraina, di fatto in corso a Bakhmut, questo possa dare un'accelerata al piano dei sogni di Zelensky. Nessun cessate il fuoco, solo un'escalation militare che nei piani del premier dovrebbe durare fino a fine anno, convinto che "quando saremo al confine con la Crimea con la controffensiva, il sostegno alla Russia diminuirà. Manca poco".
Anche Volodymyr Zelensky si appresta a partecipare al G7 di Hiroshima. Il leader ucraino incontrerà i vari capi di Stato come tra l'altro ha fatto durante l'ultima settimana quando è andato in scena il suo tour europeo alla ricerca di armi, munizioni e uomini. Il leader ucraino vi parteciperà con la prospettiva di ricevere nuove forniture militari. Adesso più che mai considerando che il nodo F-16 è stato sciolto.
Dalla Casa Bianca spiegano: "Dimostreremo la nostra unità e confermeremo la determinazione a sostenere Kiev fino in fondo". Ed è un sostegno basato sui fatti. Dal G7 arriverà l'inasprimento delle sanzioni atte a indebolire Mosca economicamente, cercare di ridurre la dipendenza energetica dalla Russia e privare Putin di tutti gli asset di cui dispone continuando con gli aiuti militari fino alla fine della guerra.
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