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Scozia, arrestato Peter Murrel, il marito dell'ex premier Nicola Sturgeon: inchiesta su 600mila sterline donate al partito indipendentista

È stato preso in custodia dagli agenti nella sua casa di Glasgow Peter Murrel, ex amministratore delegato dell’SNP e marito dell’ex Primo Ministro scozzese. In corso indagini sulla presunta scomparsa delle donazioni fatte al partito per sostenere il referendum sull’indipendenza

05 Aprile 2023

Scozia, arrestato Peter Murrel, il marito della ex leader degli indipendentisti e primo ministro Nicola Sturgeon

Nicola Sturgeon e Peter Murrel

È notizia di questa mattina l'arresto, da parte delle forze dell’ordine di Glasgow, di Peter Murrel, marito dell’ex primo ministro scozzese Nicola Sturgeon. I due, sposati nel 2010, erano stati per anni l’anima dell’SNP, l’indipendentista Partito Nazionale Scozzese. Dal 1999 Murrell era stato amministratore delegato del partito.

Scozia, arrestato Peter Murrel, il marito della ex leader degli indipendentisti Nicola Sturgeon

L’arresto di Murrel avviene nell’ambito dell’inchiesta in corso riguardante la gestione delle finanze dell’SNP. La polizia scozzese aveva dato il via già nel luglio del 2021 ad indagini volte a chiarire l’utilizzo di diverse donazioni ricevute dal partito durante la campagna per il referendum sull’indipendenza. Tra il 2017 ed il 2020, infatti, l’SNP aveva raccolto più di 660 mila sterline. La presunta scomparsa di questa somma, a cui era seguita la defezione di circa 30 mila iscritti, aveva portato Murrel a rassegnare le dimissioni nel marzo di quest’anno. Oggi, infine, l’accompagnamento in manette al commissariato.

In tarda mattinata una nota della polizia scozzese conferma che Murrell sia stato interrogato, "in relazione alle indagini riguardanti i fondi e le finanze del Partito Nazionale Scozzese". Diversi agenti stanno perquisendo la casa di Glasgow della coppia e gli uffici del partito ad Edimburgo. Non è, per il momento, considerata dalle indagini l’ex Primo Ministro.

Le ripercussioni sul partito

Una doccia fredda, per il partito della causa scozzese, che segue di poco quella delle dimissioni della moglie di Murrell, Nicola Sturgeon. Le dimissioni dell’ex Primo Ministro, risalenti a febbraio e giustificate dalla “stanchezza per una politica tossica”, sono ora sotto i riflettori. Ci si chiede, nel regno Unito, quanto la questione finanziaria, tanto nel partito quanto nella sua famiglia, abbia influenzato la scelta. E se Sturgeon fosse a conoscenza di informazioni ignorate dal grande pubblico riguardo le indagini.

Oltre che per la futura carriera politica dei due, che sembravano comunque intenzionati a lasciare la vita pubblica, i quadri dell’SNP temono per il colpo di frusta che la giornata odierna avrà sull’immagine del partito. Dopo la sconfitta, di misura, nel referendum per l’indipendenza del 2014, la battaglia secessionista ha continuato a perdere appeal in Scozia. Nonostante il ritorno di fiamma post Brexit, gli scandali del partito hanno nuovamente fatto calare l’interesse popolare per la causa. Oggi solo il 39% degli scozzesi sogna la separazione da Londra. Numeri all’apparenza alti, ma non abbastanza per lasciare tranquilla la dirigenza dell’SNP, abituata a decenni di maggioranze assolute. Numeri che, probabilmente, il caso Murrell contribuirà a ridimensionare ulteriormente.

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