31 Marzo 2023
Lukashenko, fonte imagoeconomica
Sia la Russia che l'Ucraina hanno rifiutato la tregua proposta nella giornata di venerdì 31 marzo dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko. "In Ucraina non cambia nulla. L'operazione militare speciale continua perché al momento è l'unico modo per raggiungere gli obiettivi che il nostro Paese deve affrontare", ha fatto sapere il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che il consiglio di Lukashenko "sarà sicuramente discusso" la prossima settimana, quando il presidente russo Vladimir Putin e Lukashenko parleranno durante una riunione del Consiglio Supremo dello Stato dell'Unione di Russia e Bielorussia.
Anche il governo ucraino ha respinto l'idea di di cessate il fuoco - seppure temporaneo - avanzata da Lukashenko. "Qualsiasi cessate il fuoco significherebbe il diritto della Federazione Russa di rimanere nei territori occupati. Questo è assolutamente inammissibile", ha dichiarato, questa volta su Twitter, il consigliere dell'ufficio presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. "L'Ucraina ha il diritto di spostare truppe ed equipaggiamenti sul proprio territorio come ritiene necessario. Strani 'peacekeepers' sembrano ridicoli", ha aggiunto.
Lukashenko, sollecitando l'introduzione di una tregua in Ucraina, sempre nella giornata di venerdì 31 marzo 2023, in un discorso alla nazione aveva affermato: "Capiamo tutti che c'è una sola strada per uscire dalla crisi: negoziati. Negoziati senza precondizioni".
"Cercherò di prendere un rischio proponendo uno stop alle ostilità. Dichiarare una tregua senza il diritto di spostarsi, raggruppare le forze di entrambi i Paesi, senza il diritto di spostare armi e munizioni, militari ed equipaggiamenti, congelare la situazione per tutti", ha aggiunto Lukashenko dopo che nei giorni scorsi Vladimir Putin ha proposto di spostare armi nucleari tattiche sul territorio del suo Paese.
"È passato un anno dal giorno in cui gli occupanti russi sono stati espulsi dalla nostra città di Bucha", ha detto il leader intanto il leader ucraino Zelensky. "Una città ancora sconosciuta al mondo a quel tempo. Una città che il mondo non dimenticherà mai da allora. Non lasceremo che dimentichino. La decenza umana non lascerà che dimentichi".
Infine: "Oggi, è un onore per me presentare Bucha, la città degli eroi, con un premio onorario che simboleggia la forza di questa città e il difficile cammino che gli ucraini hanno sopportato. Gloria ai nostri eroi! Gloria all'Ucraina!"
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