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Vaccino Covid, Lauterbach (ministro Salute tedesco): "Reazioni avverse? Disabilità permanenti". Nel 2021 negava effetti collaterali

Il ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach a ZDF Heute Journal sugli effetti collaterali da vaccino: "Ogni singolo caso è uno di troppo". Il conduttore Christian Sievers: "Nel 2021 negava reazioni avverse"

20 Marzo 2023

Vaccino Covid, ministro della Salute tedesco: "Reazioni avverse? Anche handicap permanenti". Nel 2021 negava effetti collaterali

Da sinistra: il ministro della salute tedesco, Karl Lauterbach, e il conduttore di ZDF Heute Journal, Christian Sievers. Fonte: Twitter, @mz_storymakers

Il ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach fa di nuovo discutere sul tema del vaccino anti-Covid. In un'intervista al programma ZDF Heute Journal, torna a parlare di reazioni avverse: "Ci sono handicap gravi, alcuni dei quali saranno permanenti". Solo un anno fa, a febbraio 2022, ospite al talk-show di Anne-Will, definiva la vaccinazione come "più o meno priva di effetti collaterali".

Vaccino Covid, ministro della Salute tedesco: "Reazione avverse? Anche handicap permanenti"

Il ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach sembra aver cambiato idea in merito alle reazioni avverse da vaccino. Incalzato dal conduttore Christian Sievers, infatti, si è detto "dispiaciuto" per le sorti delle vittime da effetti collaterali: "Quello che è successo a queste persone è assolutamente sconcertante, e ogni singolo caso è uno di troppo". Peccato che, solo un anno fa, a febbraio 2022, negasse la possibilità di eventuali danni post campagna vaccinale. Sia sul suo profilo Twitter che in diretta al talk-show di Anne-Will, Luterbach aveva infatti liquidato i dubbi dei più scettici indicando la vaccinazione come "più o meno priva di effetti collaterali"

Qualcosa in quel "più o meno", tuttavia, deve essere sfuggito al ministro, e Sievers glielo fa notare. "Ora lei fa sembrare che sia tutto risolto" lo incalza il conduttore, sottolineando come le vittime da reazioni avverse debbano sopportare lunghe trafile burocratiche per ottenere un misero contentino pecuniario: "Quando si parla con queste persone, si sente esattamente il contrario. Un anno di lotte, di continui rifiuti – molti funzionari semplicemente non credono loro, a volte non ricevono mai una risposta, e poi, dopo aver fatto tutta la trafila per ottenere il riconoscimento delle loro lesioni da vaccino, tutto ciò che ricevono è una piccola somma".

Ministro della salute tedesco: "Case farmaceutiche esentate da responsabilità. I loro profitti? Esorbitanti"

Messo alle strette, Lauterbach non può che tentare di scagionarsi, promettendo assistenza statale per "identificare più rapidamente le persone colpite, in modo da poterle aiutare più rapidamente". Su una cosa, però, non cede: il rapporto rischi-benefici del vaccino anti-Covid. "Devo anche precisare, per non dare un’impressione errata" - premette il ministro - " che le lesioni gravi da vaccino si verificano in meno di 1 vaccinazione su 10.000, secondo l’Istituto Paul Ehrlich o le autorità europee preposte al rilascio delle licenze. Quindi non è così comune". Quanto ai responsabili su cui le famiglie dovrebbero rivalersi in caso di danni, Lauterbach si defila dal tavolo degli imputati e scarica il barile sulle aziende farmaceutiche, precisando come queste abbiano stipulato accordi con i Paesi Ue in modo da essere "ampiamente esentate dalla responsabilità". 

La provocazione incuriosisce Sievers, che incalza il suo ospite: "Significa che le aziende farmaceutiche possono, per così dire, rilassarsi in tutte queste cause, perché lo Stato si è assunto il rischio. Quindi è lo Stato – cioè voi, il governo federale – a dover rispondere di eventuali richieste di risarcimento danni. Le sembra una buona idea?". "Prima di tutto" - risponde Lauterbach, toccato nel vivo - "non ho negoziato i contratti; per quanto riguarda il mio ufficio, li ho ereditati, e credo che sia stato a causa della situazione di allora quando la gente voleva ottenere i vaccini il più rapidamente possibile, e così lo Stato si è assunto la responsabilità".

Poi, alla domanda se le aziende farmaceutiche debbano contribuire al finanziamento di un fondo per le vittime da reazioni avverse, arriva l'allusione ai guadagni da capogiro registrati grazie al business dei vaccini: "Sarebbe sicuramente una buona idea" - suggerisce il ministro" - "se le aziende mostrassero la volontà di dare una mano, perché i profitti sono stati esorbitanti, esorbitanti. Una ripetizione, questa, che alimenta il dibattito sulla reale natura della campagna vaccinale: assistenza sanitaria o giro d'affari?

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