16 Marzo 2023
Fonte: Twitter, @DiegoSiragusa
L'Ue è vicina a un nuovo patto a favore dell'Ucraina: 2 miliardi per le munizioni che a Kiev iniziano a scarseggiare. Questo sarebbe il piano europeo riportato da un documento in possesso dei giornalisti di Politico.
Kiev è da tempo a corto di munizioni, in particolare di proiettili d'artiglieria da 155 millimetri. L'intenzione dei Paesi membri dell'Unione sarebbe dunque quella di sopperire a queste mancanze attraverso lo stanziamento di un fondo da 2 miliardi in soccorso a Zelensky. Del totale, 1 miliardo andrebbe a rimpinguare le casse del presidente ucraino, mentre l'altro miliardo sarebbe destinato all'acquisto di nuovi pezzi d'artiglieria da parte degli Stati europei. L'idea è che, unendo le forze, si possa far leva su un potere negoziativo maggiore per portare a termine accordi più vantaggiosi con le aziende produttrici: maggiori quantità di proiettili a un costo inferiore per singolo pezzo. Una sorta di pacchetto famiglia.
Per mantener fede alle proprie promesse, l'Europa andrebbe a sfruttare l'European Peace Facility (EPF), un fondo fuori-budget istituito nel marzo del 2021 allo scopo di coprire i costi di attività militari e di difesa. Attualmente, esso conta su un gruzzolo di 5,69 miliardi, dichiarato sufficiente fino al 2027. Almeno nelle intenzioni: il nuovo provvedimento andrebbe infatti ad aggiungere altri 2 miliardi, confermando la volontà europea di perseguire la pace investendo nelle armi.
Il documento riportato da Politico, tuttavia, riferisce altri dettagli. Stando alle fonti citate, infatti, l'iniziativa europea risponderebbe a una "specifica richiesta del ministro della Difesa ucraino", e vedrebbe in prima fila nelle trattative l'Estonia, che da febbraio è impegnata in un dialogo con gli altri Paesi membri dell'Ue per perorare la causa dei finanziamenti. Proprio fonti estoni hanno precisato che la Russia sta attualmente impiegando dai 20mila ai 60mila proiettili al giorno, mentre l'Ucraina si attesta su un utilizzo giornaliero compreso tra i 2mila e i 7mila pezzi d'artiglieria.
Il nuovo patto di rifornimento, inoltre, non sarebbe limitato ai soli Paesi dell'Ue. Gli investimenti in materia di munizioni andrebbero dunque ad arricchire compagnie non basate in Europa, come quelle con sede in Norvegia, già ampiamente integrata nel mercato bellico.
I dettagli dell'accordo saranno discussi durante il vertice di lunedì 20 marzo tra i ministri della Difesa e degli Esteri europei, prima di un'eventuale approvazione definitiva da parte di tutti i 27 Stati dell'Ue nel summit di Bruxelles, fissato a pochi giorni di distanza.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia