07 Marzo 2023
Rishi Sunak, fonte: imagoeconomica
La Gran Bretagna è pronto ad adottare la linea dura contro i migranti irregolari: "Niente asilo, bando a vita e trasferimento immediato in Ruanda". È questa in poche parole la strada che ha deciso di adottare il premier britannico Rishi Sunak. Un modo per mettere un freno all'arrivo attraverso la Manica, trovando un piano B che soddisfi tutti. Sì, tutti, perchè i migranti nonostante arrivino in modo irregolare verranno comunque trasferiti in paesi definiti "sicuri".
I migranti non potranno più chiedere asilo, saranno detenuti e trasferiti verso il Ruanda o verso altri Paesi. La Gran Bretagna ha visto uno sbarco record di immigrati nel 2022: oltre 45mila persone. Tante, troppe, tanto da far considerare a Sunak un passo in avanti. Decine di migliaia di persone potrebbero essere detenute in siti militari e il ministero dell’Interno avrà l’obbligo legale di deportarle "appena è ragionevolmente fattibile".
La nuove norme non fanno prigionieri: verranno adottate per famiglie e minori non accompagnati. Per Sunak "l’immigrazione illegale è ingiusta per i contribuenti, è ingiusta per quelli che vengono qui legalmente ed è sbagliato che le gang criminali siano autorizzate a continuare il loro commercio immorale. Dunque capiamoci bene: se vieni qui illegalmente, non potrai rimanere". Per loro bando a vita a tornare in Gran Bretagna e divieto di ottenere la cittadinanza britannica.
Se la linea della Gran Bretagna e del suo premier Sunak sui migranti da un lato vede il plauso dell'ala conservatrice, dall'altra scomoda il Consiglio per i Rifugiati, il quale ha replicato come in questo modo decine di migliaia di profughi che avrebbero diritti all’asilo finiranno "ingabbiati come criminali". Inoltre il piano del governo rappresenterebbe una violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati.
Ma perché proprio il Ruanda? La Gran Bretagna ha stretto un accordo col Paese per la deportazione dei migranti irregolari. Un accordo che non è mai realmente entrato in vigore in quanto la Corte europea per i diritti umani è intervenuta bloccando le ambizioni del governo. Ma Sunak ha già pensato alle contromosse, volendo inserire nella nuova legge un "freno" alla giurisdizione della Corte.
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