01 Febbraio 2023
Fonte Twitter: dariodangelo91
L'azienda petrolifera chiama, Mosca risponde. Il soggetto sono i carri armati Abrams che dagli Usa arriveranno a Kiev, e la richiesta da parte di un'azienda privata russa è quella di pagare una ricompensa ai militari per ogni carro armato americano che verrà distrutto durante la guerra, quando i tank a stelle e strisce arriveranno sul suolo di Kiev, nel prossimo autunno. Una richiesta accolta con favore dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Il portavoce ha affermato: "I carri armati occidentali bruceranno, e grazie alle ricompense dal mondo imprenditoriale e dalle regioni crescerà il numero degli entusiasti". È stata l'azienda russa "FORES" specializzata nella fornitura di macchinari per pozzi petroliferi ad avanzare la richiesta. La multinazionale ha offerto soldi per la distruzione dei tank che Usa e Germania hanno gentilmente accettato di donare a Zelensky per rinfocolare il conflitto.
L'ammontare della cifra per il momento è di 5 milioni di rubli per la distruzione di un carro armato, il primo, e poi 6 mila euro per ciascuno successivo. Posta in gioco raddoppiata dall'attore russo Ivan Ohlobystin, il quale ha affermato che a sua conoscenza, "i rappresentanti di industrie big russe" non identificate, avrebbero fissato il maxi premio per l’equivalente di 133 mila euro per ogni carro armato Abrams distrutto in Ucraina.
La guerra in Ucraina potrebbe vedere uno sviluppo imprenditoriale imprevisto fino a questo momento. L'annuncio sugli Abrams segue quello sui caccia F16: anche qui l'azienda petrolifera russa ha deciso di offrire un ammontare di denaro non definito per chi sarà in grado di abbatterli, ma c'è un problema. Gli F16 per ora non sono previsti in Ucraina. Sia Biden che Scholz si sono rifiutati tra i mille "aiuti" militari di inserire anche i potenti jet da combattimento. Porte chiuse. Non da Macron per il quale quando si parla di guerra "nulla è escluso".
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