11 Gennaio 2023
twitter: @AnnuKaushik253
Il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov, viene affidato da oggi, 11 gennaio, al comando delle forze russe impegnate "nell’operazione speciale" in territorio Ucraino. Prenderà il posto di Sergei Surovikin, che resta come suo vice.
Ad annunciarlo è il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu. La decisione del Cremlino, fanno sapere i funzionari russi, è stata presa a fronte della "espansione delle dimensioni dei compiti" e della necessità di un "più stretto coordinamento" tra tutte le forze interessate nell’operazione voluta da Vladimir Putin.
Gerasimov, precisa Mosca, sarà affiancato da 3 vice: il generale Sergei Surovikin, finora comandante delle operazioni, per le forze aerospaziali, Oleg Salyukov per l’esercito di terra e Alexey Kim. Ieri, martedì 10 gennaio, le agenzie di stampa russe avevano riportato la notizia della nomina di Alexander Lapin come nuovo capo di Stato maggiore delle forze terrestri. Notizia, questa, non ancora confermata né smentita da Mosca.
Il capo dello staff delle forze armate russe, Valerij Gerasimov da oggi assume anche il comando della cosiddetta "operazione militare speciale". L'aumento del livello di comando è associato, si precisa, all'espansione della portata degli obiettivi. E all'organizzazione di una più stretta integrazione fra i diversi rami delle truppe, per migliorare tutti i tipi di supporto e l'efficacia del comando e del controllo dei raggruppamenti di forze.
"Quando ho letto la notizia dell'arrivo del generale Valery Gerasimov a capo della guerra in Ucraina, pensavo si trattasse di un parente, non pensavo fosse possibile un gesto di tale portata", è la battuta con cui il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica e della Difesa, commenta l'ennesimo avvicendamento al vertice militare russo in carica per l' "operazione speciale". Questo cambio al vertice russo, sembra avere un significato molto chiaro: "la sfiducia di Putin nelle qualità militari della catena gerarchica", osserva Camporini. In ogni caso, il generale non vede alcuna svolta dietro questo avvicendamento: "La svolta si ha se cambiamo le condizioni sul terreno e le condizioni non stanno cambiando, la qualità delle truppe russe è quella che è, la disponibilità della logistica è quella che è e queste cose non sono destinate a cambiare in modo significativo nel breve termine".
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